AP
Pizza, travestiti e notti Mundial, que reste-t-il?
O ancora le notti spagnole tra N'Kono e il sex simbol Eder prima che il Sarrià concedesse perfino a perdenti incalliti come noi, cresciuti tra il Ponte al Pino e i panini imbottiti dello Scheggi, di godere FINALMENTE. Fu LA rivelazione. QUASI la rivoluzione. IN PIAZZA PER "Paulo Hossi" detto alla maniera dei cronisti brasiliani! Tre volte Paulo. Affondavamo increduli altre forchette di plastica in altri vitel tonné, qualche canna, troppo alcol per estati già torride rinfrescate da bagni vip in piscine collinari aperte a tutti. E di nuovo corsa da fame chimica per la pizza di chiusura alle Palle Gialle in via Ghibellina. Pizza da campioni sul tetto del mondo. Che i travelli delle Cascine per una volta pazientassero oltre le 4. Aspettassero la nostra spossatezza e il bisogno di fare l'alba al posto della libidine ormai sopraffatta. Questo era il Mundial. Questo è il Mundial. Farne a meno una roba contro natura. La ferita che shanguina, direbbero a Livorno. Un compleanno senza candeline. Ecco cos’è questo cazzo di Mundial.