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    Più calci che calcio nel derby: la Samp segna con l'unica palla gol. Genoa, quale futuro per Thiago Motta?

    Più calci che calcio nel derby: la Samp segna con l'unica palla gol. Genoa, quale futuro per Thiago Motta?

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Il derby della disperazione, della paura e del gioco ridotto ai minimi termini, il derby condito di troppi falli proditori e cattivi (sei ammoniti del Genoa, tre della Sampdoria) svolta soltanto al minuto 40' della ripresa. Il Ghiglione incespica sul pallone e lascia via libera al doriano Linetty, il migliore dei suoi: servizio calibrato per Gabbiadini, subentrato a Ramirez da appena 11' e sinistra che è una rasoiata micidiale per il povero, incolpevole Radu: 1-0 per la Sampdoria e la stracittadina della Lanterna numero 119 finisce nella cassaforte blucerchiata. Ci finiscono soprattutto tre punti pesantissimi come il piombo che tirano fuori, momentaneamente, la squadra di Ranieri dalle sabbie mobili della classifica evocate dal tecnico romano alla vigilia. Nelle sabbie mobili affonda il Genoa, terz'ultimo in attesa del match della domenica della Spal. Una brutta botta anche per il morale, oltre che per la classifica rossoblù. Un pareggio avrebbe raccontato perfettamente la pochezza della partita, giocata (si fa per dire) di fronte alla consueta cornice appassionata, coloratissima e vociante del pubblico genovese. Ma a che serve dirlo? La Sampdoria ha capitalizzato al massimo l'unica palla gol confezionata in tutto il match. Il Genoa, che ha provato a vincere con maggiore convinzione, non ne ha creata neppure una e allora… Doveri ha sudato le sette camicie per tenere a freno un match acre e spigoloso, soprattutto per i colpi proibiti di alcuni giocatori del Genoa (Criscito, Romero), ha perdonato Vieira che aveva rischiato nel primo tempo il doppio giallo e ha rovesciato qualche fallo evidente. Partita molto difficile da governare, tuttavia l'esperto arbitro romano può fare meglio. 

    Poco, pochissimo calcio nel primo tempo e parecchio, troppi calci. Sei falli del Genoa nei primi dieci minuti, il truce Doveri sembra avverte evidentemente l'atmosfera natalizia, digrigna i denti, il primo giallo lo estrae all'indirizzo di Ghiglione dopo 7', dopo aver ignorato gli "avvertimenti" di Criscito a Ramirez (fallo da dietro) e di Biraschi a Quagliarella (gomitata al collo). Il Genoa senza gli squalificati Pandev e Agudelo e gli infortunati Kouamé e Lerager ha dovuto rinunciare a Sturaro, fermato da un fastidio ai flessori durante il riscaldamento pre-partita. Motta ha quindi risistemato la squadra inserendo in mezzo al campo Radovanovic, avanzando Schone alle spalle di Pinamonti e Sanabria, con Favilli in panchina. Ranieri senza gli infortunati Bertolacci, Bareszynbski, Barreto, e Jankto ha rinunciato in partenza a Gabbiadini, ha piazzato il recuperato Depaoli come quarto di destra nel centrocampo completato da Ekdal, Vieira e Linetti, con Ramirez rampa di lancio per Quagliarella. Thorsby è nuovamente proposto come difensore esterno e se la vede con le discese di Pajac. Fino a che, con l'uscita per infortunio di Ekdal alla fine del primo tempo, avanzerà sulla linea mediana, collocato a destra.

    Un quarto d'ora scarso di dominio iniziale da parte della Sampdoria, poi il Genoa si rinfranca e comincia il giropalla che piace al suo allenatore. Un salvataggio millimetrico di Biraschi su Ekdal, innescato da una serpentina maligna di Ramirez e ancore troppi falli, sul taccuino dell'arbitro finiscono Cassata e Vieira, diffidato sarà squalificato nel match contro la Juventus. Fra i due gialli una proditoria gomitata al volto di Quagliarella da parte di Romero, una sorta di gancio pugilistico, sfugge al direttore di gara romano, mentre Orsato, al Var, non interviene giudicandola, evidentemente (ed erroneamente), non meritevole del cartellino rosso. Poco e nulla da riferire in termini di calcio giocato, salvo un colpo di testa sballato da Sanabria su bell'invito di Pajac da sinistra. Il Genoa tiene di più il pallone, allarga spesso sulle corsie esterne, soprattutto a destra. La Sampdoria gioca in verticale condendo la manovra di diversi errori di misura e sul finire del tempo perde Ekdal, contuso alla caviglia destra. Ranieri lo sostituisce con un difensore, Murillo, avanzando Thorsby a centrocampo. Lo 0-0 all'intervallo fotografa perfettamente la pochezza tecnica di uno dei derby più miseri e impauriti degli ultimi anni.

    Ripresa, il gioco sale un poco di tono, le squadre si allungano ed osano qualcosina in più. Motta ha corretto la posizione di Schoene e Sanabria, collocati larghi alle spalle di Pinamonti e la squadra appare più equilibrata e propensa a fare calcio. Criscito dopo appena 30'' finisce sul taccuino dell'arbitro a causa dell'ennesimo intervento duro. Murillo (6') salva in acrobazia su Sanabria, molto più efficace di Pinamonti, perlomeno i termini di impegno. Ramirez, stretto fra Cassata e Radovanovic, si lascia cadere a terra in area di rigore e Doveri giustamente lo punisce col giallo per simulazione. Linetty dà battaglia ed è l'anima combattente della Sampdoria che dà l'impressione di crescere in coraggio e manovra ma è, appunto, un'impressione. E' il Genoa invece a guadagnare gradualmente campo con il suo giropalla insistito in cerca di sbocchi sugli esterni. A destra Pajac è puntuale sebbene i suoi inserimenti non producano pericoli veri alla porta blucerchiata. Al 20' Motta decide un doppio cambio, fuori Pajac (chissà perché) e Schoene, dentro Ankersen e Jagiello. Proprio l'interno polacco impegna Audero con un schioccante calcio di punizione molto decentrato a sinistra, il pallone diretto in porta viene respinto dai pugni del portiere doriano.

    Anche Ranieri corregge la sua squadra, poco prima della mezz'ora di gioco cambia la coppia d'attacco Ramirez-Quagliarella (il capitano lamenta un dolore alla caviglia) con Gabbiadini e Caprari. Sarà la mossa decisiva. Giallo a Romero (troppo esuberante ma di gran lunga il migliore dei suoi) e al minuto 40 l'equilibrio che pareva consegnato alla storia improvvisamente si rompe a favore della Sampdoria. Ghiglione scivola e perde sciaguratamente un docile pallone sulla propria trequarti campo, Linetty artiglia la sfera e imbecca di precisione Gabbiadini al limite dei sedici metri. Il sinistro al volo dell'attaccante è una sentenza e manda il pallone nel sacco fra palo e portiere: 1-0 Sampdoria e il vantaggio resisterà ai disperati assalti del Genoa. Risultato giusto? Mah, vince chi segna e la Sampdoria ha sfruttato l'unica palla gol del match. Il Genoa non ne ha costruita neppure una e allora sarà il caso di interrogarsi, in vista del mercato di gennaio. Preziosi, prima del derby, aveva elogiato Motta ("scommetto un miliardo che tra due anni guiderà una grande squadra") e garantito che la sua panchina non corre pericoli, qualunque fosse il risultato del derby e della successiva partita contro l'Inter a Milano. Lo prendiamo in parola.

    IL TABELLINO

    Genoa-Sampdoria 0-1 (primo tempo 0-0)


    Marcatori: 40’ st Gabbiadini
     
    Assist: 40’ Linetty

    Genoa (3-4-1-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito (43’ st Cleonise); Ghiglione, Radovanovic, Cassata, Pajac (21’ st Ankersen); Schone (21’ st Jagiello); Pinamonti, Sanabria. All. T. Motta.
     
    Sampdoria (4-4-1-1): Audero; Thorsby, Ferrari, Colley, Murru; Ekdal (46’ pt Murillo),Vieira, Depaoli; Ramirez (30’ st Caprari); Quagliarella (30’ st Gabbiadini). All. Ranieri.

    Arbitro: Doveri di Roma.
     
    Ammoniti: 8’ pt Ghiglione (G), 22’ pt Cassata (G), 26’ pt Vieira (S); 1’ st Criscito (G), 8’ st Ramirez (S), 23’ st Colley (S), 46’ st Cleonise (G)

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