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PIT STOP: una Lamborghini al Papa, Tavecchio impari e restituisca i soldi
PAPA FRANCESCO, L’INSEGNAMENTO A TAVECCHIO - Il progetto è lodevole e non può che farci riflettere. Vero, il Papa è (o dovrebbe essere) la rappresentazione di un messaggio cristiano di uguaglianza e fratellanza, dove il donare al prossimo e il condividere con esso rimane una delle opere caritatevoli di fondo. Motivo per il quale il monito di Jorge Mario Bergoglio, al secolo Papa Francesco I, deve essere inteso come un gesto di responsabilità che faccia riflettere tutto il mondo, compreso quello sportivo.
L’ITALIA COLA A PICCO - Nel giro di meno di due settimane l’Italia ha dovuto rinunciare alla partecipazione ai Mondiali e all’idea di ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco; a giovarne Svezia e Amsterdam, con il nostro paese che ha perso, tra introiti diretti e indotto, circa tre miliardi di euro. Non siamo più di appeal? Probabile. Di certo, però, dobbiamo riflettere su quanto sta accadendo e dobbiamo farlo anche nel mondo del calcio: avere un presidente federale che non vuole dimettersi dopo il disastro avvenuto (prima volta dal 1958 che l’Italia non si qualifica ai Mondiali) è qualcosa di difficile da comprendere.
MEGLIO IL PAPA DI TAVECCHIO? - Ci sarebbe piaciuto aver potuto scrivere che il gesto di Papa Francesco di donare il ricavato dell’auto in beneficenza fosse stato susseguente all’addio “non forzato” di Tavecchio: sarebbe stata una presa di posizione chiara e univoca da parte dell’ormai ex presidente della Figc. Che ne avrebbe giovato sicuramente anche nell'immagine. Così non è stato e quindi torniamo ad elogiare il gesto del Pontefice e a denigrare quanto accaduto in seno alla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Anzi, la cosa più bella sarebbe se Tavecchio rinunciasse allo stipendio, ridando i soldi agli italiani. Cosa che non accadrà mai, ovviamente.
DOVE FINISCONO I SOLDI DEL PAPA - Papa Francesco ha deciso di donare una percentuale del ricavato della vendita della Lamborghini Huracán RWD per la ricostruzione della piana di Ninive per mezzo della Fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”. Il progetto intende garantire il ritorno dei Cristiani nella Piana di Ninive in Iraq attraverso la riedificazione delle loro abitazioni, delle strutture pubbliche e dei luoghi di culto. Un’altra fetta di soldi andrà alla Comunità Papa Giovanni XXIII (donne vittime della tratta e della prostituzione) nel decennale della morte di Don Oreste Benzi e nel 50° anniversario (nel 2018) della fondazione della Comunità stessa,”Progetto Casa Papa Francesco”. E infine alle due associazioni italiane che svolgono attività soprattutto in Africa, la Gicam del Professor Marco Lanzetta (chirurgia della mano) e Amici del Centrafrica che da anni opera con progetti dedicati soprattutto a donne e bambini.