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Pistorius torna in libertà su cauzione. Ma resta l'accusa di omicidio premeditato
Oscar Pistorius torna in liberà su cauzione. Ma resta l'accusa di omicidio premeditato.
Pistorius sarà libero già questa sera, dietro il pagamento di un milione di rand (la valuta sudafricana), vale a dire circa 100 mila euro.
Oscar Pistorius è stato scarcerato. Il giudice Nair ha accolto la richiesta di liberaà su cauzione presentata dal legale dell'atleta. Resta invece l'accusa di "Omicidio volontario premedidato": il giudice non ha derubricato l'accusa per Oscar Pistorius di aver ucciso con premeditazione la sua fidanzata Reeva Steenkamp. Una Desmons Nair ha duramente contestato l'operato del detective Botha, mettendone in evidenza tutti gli errori ed estendendoli anche a coloro che hanno affidato con leggerezza indagini così delicate. Una serie di errori che però, secondo Nair, non significano che Pistorius non abbia commesso il più grave dei reati. Ora la corte dovrà decidere se concedere o meno la libertà su cauzione per l'atleta. Il giudice in tale senso appare contraddittorio, viste le dichiarazioni: "Non rilevo ci sia pericolo di fuga, nè che Pistorius possa cercare di influenzare i testimoni e neanche che il suo rilascio creerebbe choc nella società". Poi però: "La difesa non è riuscita a dimostrare le circostanze eccezionali necessarie per concedere libertà su cauzione".
LE FASI DELL'UDIENZA, IL PM - L'udienza ha visto un duro attacco di Gerrie Nel, il procuratore che rappresenta l'accusa "Il grado di violenza in questo caso è terribile". Nel contesta il fatto che Pistorius abbia fornito la sua versione leggendo una nota e sottraendosi alle domande. "Per trovare la sua versione probabile, bisogna sforzarsi. Perchè una donna che si chiude in bagno alle 3 del mattino, che sente Pistorius urlare che c'è un intruso, non si mette a piangere a gridare 'Oscar, dove sei?'".
Per il pm dunque la storia del ladro faceva parte di un piano programmato. "La Steenkamp si è chiusa in bagno per fuggire da una lite o dalla pistola e ci sono prove evidenti che Pistorius era illegalmente in possesso di munizioni, fossero pure del padre". Per l'accusa non è nemmeno plausibile che il campione paralimpico si sia reso conto che ci fosse Reeva in bagno subito dopo gli spari, "perchè prima non l'ha cercata per casa? E perchè i vicini dovrebbero mentire sul fatto di aver sentito delle urla quella notte? E' una concidenza?". Per Nel, infine, Pistorius è preoccupato dalle ripercussioni della vicenda sulla sua carriera, e in particolare sulle sue sponsorizzazioni e sulla sua immagine, e ribadisce il rischio di fuga, ricordando che altre persone rilasciate su cauzione sono andate all'estero, in uno dei tanti Paesi con cui il Sudafrica non ha accordi per l'estradizione, come l'Italia dove l'atleta non ha una casa ma amici che però potrebbero ospitarlo.
LA DIFESA - Quindi è toccato a, Barry Roux, legale di Pistorius, fare la sua arringa. Roux ha ribadito che il suo assistito ha sparato "alla cieca e non in modo premeditato" e non ritiene che la versione della difesa sia "improbabile", non ritenendo esistente il rischio fuga come sostiene all'accusa: "per quest'uomo è impossibile sparire, le sue gambe necessitano di attenzione medica e le sue protesi di costante manutenzione".