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Pirlo sposa la filosofia Juve: ecco perché come modello ha scelto Allegri e non Sarri
STILE JUVE - E così, dopo due mesi di idee e calcio liquido, di scommesse e formazioni a sorpresa, Pirlo torna a mettere i risultati al primo posto. Lo ha fatto nella conferenza stampa pre-Cagliari, spiegando in maniera chiara: "Il periodo di adattamento è finito, gli esperimenti sono terminati: ora fino a Natale avremo dieci partite da giocare come delle finali. Già col Cagliari voglio vedere spirito diverso e combattivo per fare risultati. Voglio vedere una squadra che punta a raggiungere il risultato in ogni modo, che non tralasci nemmeno il minimo dettaglio come ha sempre fatto in questi anni". Arrivare al risultato in ogni modo, parafrasi di quel 'vincere è l'unica cosa che conta' che Boniperti ha reso ben più di un motto dalle parti di Torino.
COME ALLEGRI - Pirlo lo ha capito, ora si fa sul serio. Perché il Milan è a +4 e perché mai come in questo campionato a dettare legge è l'imprevedibilità. I contagi Covid, il calendario compresso, i rinvii: non si può sbagliare, non c'è tempo da perdere in prove, esperimenti o superflui accorgimenti. Idee e bel gioco, certo, ma con la testa alla vittoria. Il tecnico lo sottolinea più volte: bisogna chiudere le partite, il ricordo della rimonta-beffa subita contro la Lazio è ancora nitido e Pirlo non vuole riviverlo. Per questo, dopo due mesi, sposa la filosofia di Allegri: è lui il modello da seguire, non quel Sarri che vinse, sì, ma fece dell'estetica quasi un'ossessione. Senza riuscirci.