Pirlo alla porta:| Tocca a Robinho e Cassano
Milan a Brescia senza Ibrahimovic e Pato. Allegri: "Gara Decisiva".
Da spalle a primattori: la prima volta di Cassano e Robinho.
I riflettori stavolta saranno puntati solo su di loro. Abituati al ruolo di attori non protagonisti Cassano e Robinho dovranno cambiare pelle e calarsi nel ruolo di prime donne. A fargli ombra durante il campionato ci hanno pensato Pato o Ibrahimovic. Uno dei due c'era sempre, fin quando nervi e muscoli hanno iniziato a fare i capricci. Così è arrivata la grande occasione. Cassano e Robinho, in campionato hanno duettato insieme come uniche punte nel finale di Milan-Sampdoria e a Palermo. Il bilancio è inattendibile: con i blucerchiati c'è stato un gol del brasiliano proprio grazie al barese, in Sicilia invece sono rimasti a secco entrambi.
Allegri però è convinto che si compensino. In comune hanno l'altruismo verso i compagni (4 assist il brasiliano e 6 il barese) e il carattere eccentrico: se si sentono considerati danno il meglio di loro stessi altrimenti diventano ingestibili. Cassano è tornato utile al momento giusto, Robinho non ha mai smesso di esserlo, anche se ha «violentato» la compostezza del suo allenatore per i tanti gol sbagliati sottoporta. Ma alla fine c'era sempre chi segnava al posto suo. FantAntonio, invece, è stato ripescato in tempo per disinnescare voci pericolose, c'era chi lo dava per partente, chi ipotizzava un suo ritorno a Genova e chi soprattutto metteva in dubbio la sua permanenza in Nazionale. E in effetti Allegri sembrava poco propenso a dargli spazio, viste le brillanti prestazioni di Pato. Per motivarlo e tenerlo a freno si sono adoperati in tanti.
Quando la cassanata sembrava dietro l'angolo, è nato il piccolo Christopher e si sono aperti nuovi spazi. «Antonio è stato determinante – ha spiegato ieri l'allenatore rossonero – inoltre ha pure un buon livello di condizione fisica perchè quando ha preso la squalifica (contro la Fiorentina ndr) ha potuto lavorare molto bene. Chi pensa che non sia in grado di giocare dal primo minuto dice un'eresia». La fiducia della società non gli è mai mancata e adesso c'è anche la possibilità di dare un contributo maggiore per la conquista dello scudetto. Le motivazioni non mancano. Pato, ad esempio, vuole recuperare il prima possibile dallo stiramento ai flessori e quindi lavorerà sia per Pasqua che per Pasquetta. Il traguardo è vicino. Il tecnico livornese non vede l'ora di festeggiare il suo primo tricolore: «Quella di domani (oggi ndr) sarà la partita del campionato. Ecco perché sarebbe sbagliato sottovalutarla». Galliani, invece, per scaramanzia continua a ripetere: «Il tricolore si assegnerà all'ultima giornata».
Fino ad oggi i Cassano, ovvero quelli che sono entrati prevalentemente a partita in corso hanno fornito un apporto determinante. Sono infatti quindici le reti arrivate dai panchinari e anche questo ha contribuito a mantenere il primo posto in classifica per quasi tutta la stagione: «Quando si fa parte di un gruppo come il nostro bisogna saper accettare anche di essere una riserva. É una questione di rispetto che qua non è mai mancata». Nessuno in effetti ha innescato polemiche sull'argomento. Qualcosa sul suo impiego aveva accennato Seedorf, ma poi è stato contraddetto dai fatti perché non ha più saltato una partita. La gestione dei centrocampisti da qui in avanti sarà ancora più complicata. Pirlo, ad esempio, è stato scalzato da Van Bommel e difficilmente ritroverà la sua maglia da titolare, un aspetto che influirà anche sulle sue scelte per il futuro.