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    Pippo Russo: Sinisa, stai sereno?

    Pippo Russo: Sinisa, stai sereno?

    Sinisa, stai sereno? Bisognerebbe chiederglielo adesso che la vittoria del Milan contro il Sassuolo è andata agli archivi, e i tre punti si portano via le sensazioni di frustrazione che fino a 5 minuti dalla fine hanno afflitto il popolo rossonero. Certamente contava vincere, e in questo senso la missione è compiuta. Ma se il Milan doveva dimostrare di essere uscito anche dalla crisi di gioco, allora bisognerà aspettare la prossima volta. E dunque l’interrogativo è motivato: Mihajlovic pensa che possa bastare così?

    Il tema della serenità era venuto fuori alla vigilia, quando Berlusconi aveva provato a rassicurare il tecnico dedicandogli la frase che Matteo Renzi aveva trasformato in hashtag indirizzandola a Enrico Letta. E siccome sappiamo tutti come sia andata a finire di lì a poco, ecco che l’allenatore rossonero ha risposto facendo gli scongiuri del caso e mettendoci una dose di superbia. “Se fallisco io, bisogna chiamare un esorcista”. È con frasi del genere che ci si gioca l’osso del collo, tanto più se si pensa a quale tritacarne sia diventata nelle ultime stagioni la panchina rossonera. E altrettanta superbia è stata necessaria per lanciare nella mischia un portiere di 16 anni giubilando l’ex titolare del Real Madrid. Alla fine il risultato gli ha detto bene. Ma sarebbe stolto lui per primo se si fermasse a questo dato anziché guardare a come è scaturito. Perché chi ha visto la partita sa che oltre il 2-1 finale c’è poco da salvare. Soprattutto, si fa sempre più largo l’idea che questo Milan sia troppo brutto per essere vero, e che ciò non dipenda soltanto dai suoi limiti strutturali e da una condotta parecchio random in sede di calciomercato estivo. Pur con tutti i suoi limiti, la squadra rossonera DEVE fare meglio di quanto ha fatto oggi sul piano del gioco. E tocca al suo allenatore provvedere.

    Basta guardare a come è andata oggi. Il Milan è passato in vantaggio grazie a un calcio di rigore figlio delle assurdità regolamentari prodotte dal colonnello Blatter all’inizio degli anni Novanta (ne parleremo domani). Ma avanti di un gol e di un uomo per via dell’espulsione del portiere emiliano Consigli, i rossoneri hanno continuato a ruminare calcio senza mai dare l’impressione di poter approfittare della superiorità numerica. Non hanno saputo chiudere la partita. Così il Sassuolo ha avuto gioco facile nel tenere il solo atteggiamento tattico possibile: stare attaccato allo 0-1 e sperare che arrivasse il momento opportuno per rientrare in partita. Cosa che è successa con la punizione dal limite di Berardi, uno che coi suoi gol aveva già condannato all’esonero un allenatore rossonero: Massimiliano Allegri. E dopo il gol del pareggio pareva persino che il Sassuolo stesse fisicamente meglio e potesse provare a vincere nonostante l’uomo in meno. Poi l’assedio finale ha cambiato le cose.

    Cosa salvare nel Milan di oggi? Sicuramente alcune individualità. Cerci, che finalmente ha fatto quanto da lui ci si aspetta. I due attaccanti arrivati in estate, Bacca e Luiz Adriano, che hanno segnato i gol della vittoria. Bertolacci, che entrato in campo negli ultimi venti minuti ha dato una scossa. E soprattutto Jack Bonaventura, un giocatore straordinario per continuità, sempre capace di dare il suo apporto anche nella giornata più grigia della squadra. Da sottolineare che tre dei cinque giocatori menzionati sono arrivati durante il mercato estivo. Che evidentemente, a dispetto del modo in cui è stato condotto, qualche buon valore in squadra l’ha portato. Ma chiuso il discorso sulle individualità, le note positive per il Milan si esauriscono. Restano i tre punti, e lo sguardo gelido di Berlusconi. Che inquadrato in tribuna mentre il Milan arrancava sul punteggio di 1-1, pareva avere indossare la maschera di quando cacciò Zaccheroni in diretta tv.

    Poi è arrivato il gol di Luiz Adriano, e almeno per adesso il dossier si aggiorna. Ma il fatto che nel dopopartita il presidente sia sceso negli spogliatoi a fare i complimenti al Sassuolo è un segnale. Esorcismi o no, Mihajlovic continua a essere sotto esame. Si sbrighi a dare un gioco ai rossoneri, altrimenti la situazione rischia d’incancrenirsi. E lo scenario sarebbe da incubo. Il Milan ha già due allenatori esonerati a libro paga, e dal canto suo Sinisa è uno che non si dimette manco a morire. Chiedere alla Fiorentina. Per la serie: #milanistinonstatesereni.
    @pippoevai

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