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Pippo Russo: l’iper-sintesi tv in Spagna
A rendere nota la questione è stato, fra gli altri, un articolo pubblicato dal quotidiano Gol (LEGGI QUI), e dedicato all’asta bandita per l’assegnazione dei diritti di trasmissione in chiaro degli highlights relativi alle partite della Liga e della Copa del Rey. L’offerta vincente, secondo quanto hanno stabilito la Liga e il Consejo Superior del Deporte, è stata quella di RTVE, che si è così aggiudicata il diritto di trasmettere senza limitazioni il materiale audiovisivo. E fin qui è tutto nella norma. Ciò che invece va fuori norma è il tempo assegnato alle emittenti non assegnatarie. A queste viene consentito un diritto di cronaca da 90 secondi. Non per ciascuna gara, ma per l’intera giornata di campionato. E considerando che ogni giornata di campionato mette in calendario 10 partite, ecco che a queste emittenti è consentito di trasmettere highlights per una media di 9 secondi a partita. Una cosa tra il ridicolo e l’aberrante.
Ovvio che le concorrenti di RTVE non l’abbiano presa bene. Fra queste si è mobilitata soprattutto Mediaset España, che ha immediatamente protestato utilizzando argomenti di diverso tipo. L’emittente privata si appella al danno arrecato agli utenti, che si vedono di fatto negata una pluralità di scelta, e alla limitazione della libertà d’informare che viene posta alle emittenti non esclusiviste dei diritti sugli highlights. Mediaset sottolinea inoltre che RTVE ha utilizzato denaro pubblico nell’aggiudicarsi il pacchetto in questione, ciò che lederebbe le condizioni di equa concorrenza. E dovendo giudicare gli argomenti d’opposizione, quest’ultimo è il più debole. Non tanto perché non sia valido in sé, quanto perché insiste su una condizione del mercato televisivo nazionale che era preesistente sia alla singola asta che a tutte le altre situazioni in cui la RTVE si trovi a competere con emittenti private. Accorgersi di ciò soltanto dopo l’esito sfavorevole di un’asta non è una gran cosa. Sono invece legittimi gli altri due argomenti, e una volta di più pongono la questione della libertà nella produzione dei contenuti televisivi legati ai campionati di calcio e della loro gestione. E soprattutto è legittima la protesta contro l’insensatezza di questo modello di regolazione per l’emissione delle immagini. Perché ci si potrebbe trovare davanti a situazioni quasi tragiche. Provate a immaginare il povero telespettatore che tenti di vedere gli highlights di una giornata di campionato in cui vengano segnati più di 30 gol: che significa meno di 3 secondi d’immagini televisive per ogni marcatura. Peggio della Cura Ludovico.
Pippo Russo
@pippoevai