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    Pippo Russo: la Fiorentina punta il Brasile, una scelta di fondo

    Pippo Russo: la Fiorentina punta il Brasile, una scelta di fondo

    Il mercato viola punta verso il Brasile. Una svolta improvvisa e non priva di sorprese, per un club la cui proprietà aveva annunciato nei mesi scorsi un ritorno al Made in Italy. E invece tutti i nuovi arrivi in viola, dentro e fuori dal campo e con l’eccezione del portiere Luigi Sepe, provengono dalla sfera lusofona. Dapprima i portoghesi Paulo Sousa, a occupare la panchina lasciata vacante da Vincenzo Montella, e Pedro Pereira, destinato a occuparsi del calciomercato internazionale. E poi, giusto in questi giorni, ecco i nomi di tre calciatori brasiliani a vario titolo accostati al club viola come rinforzi. Il primo è Gilberto Moraes Junior, ventiduenne difensore esterno destro del Botafogo il cui trasferimento in viola sarebbe già chiuso. Il secondo è Walace, ventenne centrocampista del Gremio Porto Alegre che il club viola sta provando con insistenza a acquistare. Il terzo, un po’ meno credibile rispetto agli altri due, è l’esterno sinistro di difesa Junior Maranhao, in forza al club rumeno dell’Astra Giurgiu. Buoni giocatori?  Scelte tecnicamente plausibili? Pochi sarebbero in grado di dire, perché pochi hanno visto i tre all’opera. È invece possibile avere notizie precise sul contesto economico-finanziario con cui la Fiorentina si trova (o dovrebbe trovarsi) a operare per ingaggiare i tre.

    Cominciamo da Gilberto, calciatore che sta disputando il campionato brasiliano di B. Il suo contratto col Botafogo scade a fine anno, ma la Fiorentina non può proprio aspettare e lo vuole subito. Per questo è disposta a pagare una cifra che secondo due versioni date dalla stessa testata (La Gazzetta dello Sport) è un milione di euro (CLICCA QUI) e il doppio (CLICCA QUI). In particolare, dietro questo affare di mercato c’è un’intricata storia di fondi d’investimento. Perché i diritti economici di Gilberto sono al 50% proprietà di CFZ, cioè il Centro de Futebol Zico (CLICCA QUI) fondato dall’ex stella della nazionale brasiliana e dedito principalmente al lavoro sui giovani talenti del calcio brasiliano. Quanto all’altro 50%, pare che nemmeno questo sia sotto il controllo del Botafogo, ma che piuttosto sia stato dato in pegno a un gruppo di creditori del club. E, per completare e complicare il quadro, spicca la presenza di MFD Sports (CLICCA QUI), l’agenzia guidata dagli avvocati Vantuil Gonçalves e Gerson Sá, cui nel 2013 il Botafogo ha affidato l’incarico di costituire un fondo d’investimento attraverso cui condurre le operazioni di calciomercato (CLICCA QUI). Scopo del fondo, oltre quello principale della ricerca di investitori, è di replicare la formula già sperimentata dal Botafogo a partire dal 2009 con la Companhia de Partecipaçoes Esportivas (CLICCA QUI).

    Bisogna aggiungere un altro paio di dettagli. Il primo riguarda il fatto che MFD ha maturato un tale know how in materia di fondi d’investimento da permettergli di replicare con altri club l’applicazione del modello, come accaduto col Bahia (CLICCA QUI). Il secondo si riferisce al fatto che i rapporti fra MFD e il CFZ di Zico hanno creato più di un imbarazzo, in passato, in seno al Flamengo (CLICCA QUI). Ultima notazione: fra i calciatori della scuderia MFD c’è anche Jadson, che ha trascorso la scorsa stagione all’Atletico Paranaense (club in ottimi rapporti con Doyen) ma è di proprietà dell’Udinese. Cioè il club per il quale ha lavorato in passato Valentino Angeloni, colui che ha preso in Fiorentina il posto di Eduardo Macia.

    Troviamo una presenza di fondi d’investimento anche nel caso di Walace, centrocampista cui il sito specializzato Transfermarkt assegna un valore di mercato da 3,5 milioni (CLICCA QUI). Invece il Gremio ne chiede 10 per cederlo. Sarà perché il club possiede soltanto il 60% dei diritti economici del calciatore. Il resto è nelle mani di un gruppo d’investitori (CLICCA QUI). Si scopre che il calciatore era stato cercato dal Basilea nei mesi scorsi. Cioè quando sulla panchina del club svizzero c’era Paulo Sousa, coi relativi consiglieri di calciomercato a muoversi di conseguenza.
    Dunque la Fiorentina, sul mercato, non si pone grandi problemi se c’è da trattare calciatori sotto controllo di investitori esterni. Ne prendo atto. E rimango in attesa di sapere se sia credibile la voce dell’interessamento per Junior Morais, meglio noto come Junior Maranhao. Il sito che ha messo in circolazione la notizia, Goal.com, riferisce di una pressione diretta da parte (ancora una volta) di Paulo Sousa per avere il giocatore (CLICCA QUI). Maranhao ha 29 anni, è extracomunitario, e è in forza all’Astra Giurgiu, club lusofonizzato vista l’ampia presenza di calciatori brasiliani e portoghesi in rosa (CLICCA QUI). Vale la pena bruciare un posto da extracomunitario per un calciatore prossimo ai trent’anni, e fin qui impegnato in club e campionati di secondo piano? Evidentemente lo squadrone dei dirigenti viola (un plotone che quasi pareggia quello dei calciatori presenti nel ritiro precampionato di Moena) sa cosa sta facendo e perché. Soprattutto, saprà a chi rivolgersi per trattare l’acquisto del calciatore. Impresa che non deve essere facilissima, visto che il presidente del club rumeno, il miliardario Ioan Niculae, è in galera dallo scorso aprile (CLICCA QUI). Condannato a due anni e mezzo di galera per aver illecitamente finanziato nel 2009 la campagna presidenziale di Mircea Geoana. Bisognerebbe sempre tenersi alla larga dai finanziamenti opachi.

    @pippoevai

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