AFP/Getty Images
Pippo Russo: l’agente 007 Beckham
Dalla maglia numero 7 al ruolo di 007. Per David Beckham si profila una prospettiva di carriera nemmeno tanto inattesa: quella da star cinematografica di primo piano. La voce secondo cui potrebbe essere lui il nuovo volto dell’agente 007 si è diffusa due giorni fa (leggi QUI), provocando la solita scia di commenti contrastanti. Secondo un’opinione prevalente si tratterebbe del naturale approdo di una carriera comunque da palcoscenico, per il personaggio che ha definitivamente cambiato il profilo pubblico del calciatore affermandone lo stile metrosexual. Quello che, come disse Florentino Perez quando lo portò al Real Madrid, “ci farà vendere pure i rossetti”. Per i detrattori, invece, è l’ennesimo spunto per scatenare l’attacco sul tema “l’uomo di spettacolo che usurpa la fama da calciatore”.
Critiche infondate, queste ultime. Perché la professionalità del Beckham calciatore è stata esemplare, come testimoniato dai colleghi che hanno giocato con lui a qualsiasi latitudine. La notizia della sua possibile nuova vita cinematografica giunge in un momento nel quale Beckham è impegnato nel progetto di sviluppo della nuova franchigia di Miami nella MLS. L’operazione, che lo vede agire in società col suo storico consulente d’immagine Simon Fuller e con l’impresario boliviano Marcelo Claure (proprietario del Bolivar, il club più glorioso del paese), ha avuto un passaggio determinante lo scorso luglio. Nell’occasione, il gruppo di investitori che si raccoglie intorno all’ex capitano della nazionale inglese ha raggiunto un accordo di massima con la municipalità di Miami per la costruzione di un nuovo stadio da 25 mila posti, interamente finanziato con capitali privati (clicca QUI). Si tratterebbe del passaggio decisivo per la nascita della franchigia, dato che nei mesi precedenti proprio la questione stadio aveva messo a repentaglio l’intero progetto (leggi QUI).
E adesso che l’ostacolo pare aggirato, ecco che viene fuori la prospettiva cinematografica. Che non è una novità assoluta, come dimostra una breve ricerca sul web. Già due anni fa la moglie Victoria Adams l’aveva prospettata. E, ciò che più sorprende, si era sbilanciata dicendo che avrebbe visto bene il marito nel ruolo di 007 (leggi QUI). Soltanto un pronostico azzeccato, o c’è che nel frattempo la Beckham Spa ha lavorato sodo in vista del momento in cui l’ultimo 007 (Daniel Craig) passasse la mano? È un interrogativo cui non si è in grado di rispondere. Piuttosto, merita sottolineare come un eventuale approdo cinematografico di Beckham rappresenterebbe la continuazione di una tradizione che accomuna alcuni dei grandi numeri 7 del Manchester United.
Si è cominciato con George Best, la cui epopea è stata raccontata magnificamente nel film diretto da Mary McGuckian. Si è proseguito con Eric Cantona, che dopo aver lasciato il calcio è stato sia attore che oggetto di un film, quest’ultimo diretto dal grande regista inglese Ken Loach. Quanto all’ex Spice Boy, un film che trae spunto dalla sua figura pubblica esiste già: “Sognando Beckham”, di Gurinder Chadha. E alla lista dei numeri 7 dei Red Devils, c’è da scommettere, si aggiungerà l’altro divo del pallone contemporaneo: Cristiano Ronaldo, già icona della comunicazione pubblicitaria. La figura del divo c’è già, quanto al copione prima o poi ne sarà pronto uno su misura.
@pippoevai
Critiche infondate, queste ultime. Perché la professionalità del Beckham calciatore è stata esemplare, come testimoniato dai colleghi che hanno giocato con lui a qualsiasi latitudine. La notizia della sua possibile nuova vita cinematografica giunge in un momento nel quale Beckham è impegnato nel progetto di sviluppo della nuova franchigia di Miami nella MLS. L’operazione, che lo vede agire in società col suo storico consulente d’immagine Simon Fuller e con l’impresario boliviano Marcelo Claure (proprietario del Bolivar, il club più glorioso del paese), ha avuto un passaggio determinante lo scorso luglio. Nell’occasione, il gruppo di investitori che si raccoglie intorno all’ex capitano della nazionale inglese ha raggiunto un accordo di massima con la municipalità di Miami per la costruzione di un nuovo stadio da 25 mila posti, interamente finanziato con capitali privati (clicca QUI). Si tratterebbe del passaggio decisivo per la nascita della franchigia, dato che nei mesi precedenti proprio la questione stadio aveva messo a repentaglio l’intero progetto (leggi QUI).
E adesso che l’ostacolo pare aggirato, ecco che viene fuori la prospettiva cinematografica. Che non è una novità assoluta, come dimostra una breve ricerca sul web. Già due anni fa la moglie Victoria Adams l’aveva prospettata. E, ciò che più sorprende, si era sbilanciata dicendo che avrebbe visto bene il marito nel ruolo di 007 (leggi QUI). Soltanto un pronostico azzeccato, o c’è che nel frattempo la Beckham Spa ha lavorato sodo in vista del momento in cui l’ultimo 007 (Daniel Craig) passasse la mano? È un interrogativo cui non si è in grado di rispondere. Piuttosto, merita sottolineare come un eventuale approdo cinematografico di Beckham rappresenterebbe la continuazione di una tradizione che accomuna alcuni dei grandi numeri 7 del Manchester United.
Si è cominciato con George Best, la cui epopea è stata raccontata magnificamente nel film diretto da Mary McGuckian. Si è proseguito con Eric Cantona, che dopo aver lasciato il calcio è stato sia attore che oggetto di un film, quest’ultimo diretto dal grande regista inglese Ken Loach. Quanto all’ex Spice Boy, un film che trae spunto dalla sua figura pubblica esiste già: “Sognando Beckham”, di Gurinder Chadha. E alla lista dei numeri 7 dei Red Devils, c’è da scommettere, si aggiungerà l’altro divo del pallone contemporaneo: Cristiano Ronaldo, già icona della comunicazione pubblicitaria. La figura del divo c’è già, quanto al copione prima o poi ne sarà pronto uno su misura.
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