Pippo Russo: il giornalismo modello 'ma che ce frega, ma che ce 'mporta'
Queste considerazioni mi sono tornate in mente leggendo un commento sul Corriere della Sera del 6 giugno. L’oggetto era l’annunciato accordo fra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol, a proposito della possibile cessione del 48% del Milan, e la firma al commento era quella di Alberto Costa, che molti lettori avranno conosciuto grazie a una serie di apparizioni televisive in Rai. Durante le quali ha messo in mostra la consueta verve, seconda soltanto a quella di Nosferatu (LEGGI QUI).
Il commento di Costa sarebbe scivolato via nell’insignificanza, as usual, se non fosse stato per un passaggio ben preciso. Il seguente, dedicato all’origine dei denari che mister Bee dovrebbe utilizzare per comprare il Milan: "Di chi siano i soldi messi nel piatto dal thailandese, da dove provengano, non ci interessa, almeno in questa sede: contano i benefici riflessi che, da questa operazione, dovrebbero riversarsi sulla prossima campagna acquisti milanista".
Sulle prime credevo di non aver letto bene, e che si trattasse di un inganno generato dalla solita sonnolenza di quando leggo degli articoli di Costa. E invece rileggendo ho constatato che non era stato un trucco dell’occhio né un effetto di narcosi: Costa ha scritto esattamente che non la si debba fare tanto lunga a proposito della provenienza dei denari, ma che piuttosto bisogni preoccuparsi dei movimenti di calciomercato da effettuarsi con quei denari. Che arrivino buoni giocatori, questa è la sola cosa che conti. Bisogna dare i circenses al popolo. E davanti a questo imperativo categorico, chi se ne fotte della provenienza dei soldi?
Il bello è che a ospitare una tale presa di posizione è lo stesso giornale che poco più di una settimana prima aveva radiografato i misteriosi movimenti finanziari dell’Inter di Erick Thohir (LEGGI QUI). Compiendo in quel caso un lavoro egregio, che si spera abbia un seguito. Perché questo è il giornalismo di cui si sente il bisogno, basato sulla ricerca della verità e sulla messa in discussione delle narrazioni di comodo. Un giornalismo basato sul principio del "segui il denaro". E fa specie che nella stessa testata vengano ospitati articoli la cui filosofia è opposta: "Ma che ce frega, ma che ce ‘mporta del denaro" (GUARDA QUI). Da sabato scorso sappiamo che un tragico bipolarismo è in corso al Corrierone. Che lo risolvano presto. Entro otto settimane, possibilmente.
@pippoevai