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Pippo Russo: il Twente fa scuola, la Uefa stanga i club che lavoravano con i TPO
Ma qual è stata la violazione che ha portato la KNVB a dare un colpo così duro? A determinarla è stata l’incompleta documentazione presentata alla commissione della KNVB che rilascia ai club la licenza per la partecipazione alle competizioni. Sotto ispezione è finita la documentazione presentata per il 2014-15, stagione nella quale il Twente ha partecipato all’Europa League. L’iscrizione a una competizione internazionale organizzata dall’Uefa comporta infatti accertamenti molto severi in materia di TPO e rapporti coi fondi d’investimento. Ebbene, la documentazione presentata dal Twente alla commissione licenze è risultata lacunosa. Il motivo di questa lacunosità è presto spiegato: il club ha un forte legame con Doyen Sports Investments, come è stato testimoniato dalla valanga di documenti pubblicati dal sito Football Leaks (LEGGI QUI). Fra questi ce n’è uno che riguarda l’accordo firmato nel 2014 fra il club olandese e il fondo, in base al quale il Twente assicura percentuali fra il 10 e il 50 per cento sulle future vendite di sette giocatori in cambio di un finanziamento da 5 milioni. Un accordo dal contenuto proibito per le regole Fifa e Uefa già nei giorni in cui veniva firmato, e ulteriormente messo al bando dopo la pubblicazione della Circolare Fifa 1464 del 22 dicembre 2014.
Dunque i dirigenti del Twente hanno presentato alla KNVB una documentazione inaccurata, per ottenere l’accesso a una competizione dell’Uefa. E adesso pagano in modo pesante. A proposito dei quali il lavoro di whistleblowing fatto nelle ultime settimane dal sito Football Leaks è stato esemplare. La pubblicazione di documenti riservati sull’accordo fra Twente e Doyen ha spinto il presidente dei Tukkers, Aldo van der Laan, a rassegnare le dimissioni lo scorso 25 novembre (LEGGI QUI). E a questo punto non è da escludere che quei documenti abbiano dato alla commissione licenze della KNVB ulteriori motivazioni per sanzionare il Twente. Chi segue quotidianamente il sito Football Leaks sa quali traversie stiano affrontando i gestori, già costretti a cambiare più volte piattaforme (da Livejornal a Wordpress, fino all’attuale blog.ru). Ma il loro lavoro ha già causato degli effetti, e la sanzione al Twente è la consguenza più clamorosa.
L’altro aspetto cruciale della vicenda è quello delle sanzioni. Quando la Circolare 1464 venne pubblicata, ci si chiese quali fossero le punizioni per i club che contravvenissero alla messa al bando di fondi e TPO, e se queste sanzioni potessero essere dure abbastanza da disincentivare i club dall’intrattenere rapporti coi soggetti della finanza speculativa. Ebbene, i fatti dicono che quelle sanzioni esistono e sono anche molto severe. Siamo già a due club puniti. Lo scorso agosto toccò al Seraing, che come il Twente si era legato a Doyen: per il club belga è scattato l’embargo di due stagioni sulle operazioni di calciomercato, oltre a una multa da 150 mila franchi svizzeri (LEGGI QUI).
Ciò che resta come dato di fatto è che intrattenere rapporti con le TPO sta diventando cosa parecchio scomoda per i club. Una verità che dovrebbe servire da monito anche per le società italiane che negli ultimi mesi hanno flirtato in modo disinvolto coi fondi. E a proposito di ciò, posso darvi due notizie. La prima: c’è un club italiano che di recente si è avvicinato parecchio a Doyen. La seconda: quel club NON è il Milan, nonostante l’attivismo di Adriano Galliani. Se ne riparlerà.
Pippo Russo
@pippoevai