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Pippo Russo: Alex Sandro strapagato, a Oporto via al culto di Beppe e Fabio
Un corteggiamento lungo e infruttuoso, quello che gli strateghi del mercato juventino hanno condotto per strappare ai Colchoneros l’esterno brasiliano. L’esatto contrario della trattativa per l’acquisizione di Alex Sandro Lobo Silva, ventiquattrenne di Catanduva (San Paolo), giunto al Porto nell’estate del 2011 proveniente da un bridge club: il Deportivo Maldonado, società della serie B uruguayana che fa una media di 200 spettatori a partita eppure realizza affari di calciomercato milionari. Un caso curioso, tanto da richiamare l’attenzione dei giornalisti di Bloomberg (LEGGI QUI).
Dal Deportivo Maldonado sono passati due calciatori noti al pubblico italiano, i paraguayani Marcelo Estigarriba e Ivan Piris. E da lì, senza mai mettere piede in campo per vestire la maglia del club rossoverde, è transitato per qualche oretta Alex Sandro prima di essere acquisito dal Porto. Per una cifra che nell’estate del 2011 fu giudicata esagerata: 9,6 milioni di euro. Una cifra della quale, però, il Porto sta per rifarsi più che abbondantemente. Perché la Juve è pronta a sborsare una quantità di denaro più che doppia. In un primo tempo si era parlato di 20 milioni di euro, ma col passare delle ore si parla di 22 più bonus: un affare che può fruttare al Porto fino a 25 milioni (LEGGI QUI). Il che significa avvicinarsi ai 30 milioni indicati, in un pezzo del nostro Fabrizio Romano come la cifra richiesta dal presidente portista Pinto da Costa.
E certo, se anche infine l’affare dovesse concludersi in questi termini finanziari, sarebbe un’altra prova del talento da venditore del presidente portista. Che potrà aggiungere un altro importo pesante alla lista degli affari realizzati nell’ultimo decennio. E si potrebbe sottilizzare su quanta parte dei denari realizzati con tutti questi affari sia finita nelle casse del Porto e quanta parte abbia invece sia finita nelle tasche di intermediari e TPO. Ma non è questo il punto.
Il punto è che 25 milioni per Alex Sandro sono una cifra lunare. Lo sarebbero in assoluto, ma ancor più in questa fase. Il motivo? Il giocatore va in scadenza di contratto col Porto a giugno 2016. E sarà anche vero che Pinto Da Costa ha richiesto 30 milioni come cifra di partenza, ma queste sono tattiche nelle quali il presidente portista è maestro. La verità è che mai al mondo il club portoghese (o qualsiasi altro club nella medesima condizione) spererebbe d’incassare 25 milioni, per un calciatore che fra cinque mesi sarebbe libero di trattare con chi gli paresse e fra dieci mesi potrebbe andare ovunque volesse a zero euro.
In queste ore i trombettieri italiani vi staranno annichilendo di peana sull’ennesimo colpo messo a segno da Beppe Marotta e Fabio Paratici. Ma se vi fate un giro per i siti portoghesi, trovate commenti come quello di un lettore di Record, postato quando ancora si parlava di 20 milioni (LEGGI QUI): “Venti milioni a poco più di sei mesi dalla fine del contratto? Gli uni sono matti e gli altri realizzano un affare della Cina”. Che è un modo di dire portoghese il cui significato è “realizzare un affare dal lucro enorme”.
E se davvero la trattativa si concluderà a quelle cifre, nella sede del Porto dedicheranno un altarino votivo a Beppe e Fabio, i Pietro e Paolo della comunità del Dragão. Santi subito e per l’eternità.
Pippo Russo
@pippoevai