AFP/Getty Images
Piovaccari a CM: 'Dopo la Champions con la Steaua voglio giocare in Serie A'
E' possibile per un giocatore italiano debuttare in Champions League senza aver mai disputato una partita in Serie A? Ne sa qualcosa Federico Piovaccari, attaccante nato a Gallarate nella provincia di Varese, quasi trenta anni fa.
SUBITO UNA GRANDE OCCASIONE - Il Pifferaio (soprannome affibbiatogli da suo figlio) cresce nella Pro Patria ma dopo un passaggio nella Castellettese ha subito la chance della vita: giocare nell'Inter. Nella primavera nerazzurra il ragazzo non sfigura: la dirigenza crede in lui e lo manda in prestito prima al Vittoria, in Sicilia, quindi al San Marino, infine alla Triestina con cui debutta in Serie B. L'Inter, nell'estate del 2007, decide di cederlo in comproprietà al Treviso, ancora convinta che il ragazzo possa esplodere: in Veneto però Piovaccari vive due stagioni sfortunatissime (appena 4 reti in 41 partite). Il Treviso retrocede in Lega Pro/Prima divisione ma riscatta il cartellino dell'attaccante, poco prima che la società fallisca: Piovaccari resta così incredibilmente senza squadra.
IL RILANCIO - E' da Ravenna che riparte la nuova vita calcistica di Piovaccari (sempre in Lega Pro/Prima divisione): 13 gol che gli valgono il ritorno in Serie B, l'anno successivo, al Cittadella. Qui la punta vive la sua migliore stagione: capocannoniere con ben 23 centri. La Sampdoria lo vuole a tutti i costi: il Cittadella lo riscatta e lo gira ai blucerchiati. Piovaccari firma un quadriennale ma arriva nella stagione meno indicata: la squadra è appena retrocessa in Serie B, dopo una stagione allucinante; il clima è teso e lui non rende come vorrebbe. Inizia quindi una nuova tornata di prestiti (Brescia, Novara, Grosseto) prima della svolta.
ESPERIENZA ALL'ESTERO - A luglio dello scorso anno la Sampdoria lo cede in prestito alla Steaua Bucarest: Piovaccari è il primo italiano a giocare nella squadra romena con la possibilità di disputare la Champions League, senza aver mai giocato una partita nella massima serie italiana.
Calciomercato.com ha intervistato in esclusiva Federico Piovaccari, per capire come sta vivendo questa esperienza all'estero che lo sta vedendo protagonista assoluto.
Sei il primo italiano a vestire la maglia della Steaua Bucarest: 4 gol in Champions, 1 ogni due partite nel campionato rumeno, sei soddisfatto dell'esperienza vissuta sino ad ora con la nuova casacca? "Fino a questo punto non posso che essere soddisfatto della mia esperienza alla Steaua: non credevo di poter fare così bene, considerando anche il fatto che c'era bisogno di un periodo di ambientamento: non conoscevo la lingua e questo ha reso le cose più complicate".
Debuttare in Champions League ancor prima che in Serie A: un paradosso inusuale, credi che il calcio italiano abbia un debito nei tuoi confronti?
"In tanti se lo chiedono: molti giocatori italiani come me sono dovuti andare all'estero per riuscire ad affermarsi. Vedi Giuseppe Rossi, Balotelli: sono casi che tornano all'occhio. Purtroppo il calcio italiano è fin troppo critico nei confronti dei calciatori giovani: all'estero questo sport viene vissuto diversamente, c'è meno ansia e quindi diventa anche più difficile sbagliare una gara. Ecco perchè in Italia molti giovani fanno presto a bruciarsi mentre all'estero si punta maggiormente su ragazzi alle prime armi"
Il tuo cartellino è ancora di proprietà della Sampdoria: punti a rientrare in blucerchiato e giocarti le tue carte per debuttare finalmente in Serie A (passando per la salvezza della squadra di Genova) o speri di restare a Bucarest e che la Steaua riscatti il tuo cartellino?
"Adesso mi voglio vivere questa esperienza fino a giugno: qui il salario è diverso da quello italiano quindi potrebbe esserci questo problema. Comunque non voglio pensare di giocare alla Samp, ora penso solo alla Steaua. Di certo mi piacerebbe molto debuttare in Serie A".
Il calcio rumeno è ancora molto indietro rispetto al nostro? "Non ci sono molte similitudini: qui si lavora molto sulla forza, sul fisico, c'è poca tattica. Il livello chiaramente non è come la Serie A ma le prime 4 squadre del campionato rumeno potrebbero piazzarsi in una zona di mezza classifica da noi".
Siete Imbattuti in campionato, che obiettivi hai per questa stagione?
"I tifosi vogliono il successo in campionato e la Coppa nazionale: a livello personale mi piacerebbe superare il record di reti che realizzai col Cittadella (23)".
Qual è stato l'allenatore con cui ti sei trovato meglio nel corso della tua carriera? "Persino mister Tesser, nonostante a Novara non sia riuscito a rendere al meglio (causa infortuni), mi ha dato numerosi consigli per migliorarmi. Con Foscarini ho vissuto la mia migliore annata ma tutti mi hanno dato una mano in egual modo".
SUBITO UNA GRANDE OCCASIONE - Il Pifferaio (soprannome affibbiatogli da suo figlio) cresce nella Pro Patria ma dopo un passaggio nella Castellettese ha subito la chance della vita: giocare nell'Inter. Nella primavera nerazzurra il ragazzo non sfigura: la dirigenza crede in lui e lo manda in prestito prima al Vittoria, in Sicilia, quindi al San Marino, infine alla Triestina con cui debutta in Serie B. L'Inter, nell'estate del 2007, decide di cederlo in comproprietà al Treviso, ancora convinta che il ragazzo possa esplodere: in Veneto però Piovaccari vive due stagioni sfortunatissime (appena 4 reti in 41 partite). Il Treviso retrocede in Lega Pro/Prima divisione ma riscatta il cartellino dell'attaccante, poco prima che la società fallisca: Piovaccari resta così incredibilmente senza squadra.
IL RILANCIO - E' da Ravenna che riparte la nuova vita calcistica di Piovaccari (sempre in Lega Pro/Prima divisione): 13 gol che gli valgono il ritorno in Serie B, l'anno successivo, al Cittadella. Qui la punta vive la sua migliore stagione: capocannoniere con ben 23 centri. La Sampdoria lo vuole a tutti i costi: il Cittadella lo riscatta e lo gira ai blucerchiati. Piovaccari firma un quadriennale ma arriva nella stagione meno indicata: la squadra è appena retrocessa in Serie B, dopo una stagione allucinante; il clima è teso e lui non rende come vorrebbe. Inizia quindi una nuova tornata di prestiti (Brescia, Novara, Grosseto) prima della svolta.
ESPERIENZA ALL'ESTERO - A luglio dello scorso anno la Sampdoria lo cede in prestito alla Steaua Bucarest: Piovaccari è il primo italiano a giocare nella squadra romena con la possibilità di disputare la Champions League, senza aver mai giocato una partita nella massima serie italiana.
Calciomercato.com ha intervistato in esclusiva Federico Piovaccari, per capire come sta vivendo questa esperienza all'estero che lo sta vedendo protagonista assoluto.
Sei il primo italiano a vestire la maglia della Steaua Bucarest: 4 gol in Champions, 1 ogni due partite nel campionato rumeno, sei soddisfatto dell'esperienza vissuta sino ad ora con la nuova casacca? "Fino a questo punto non posso che essere soddisfatto della mia esperienza alla Steaua: non credevo di poter fare così bene, considerando anche il fatto che c'era bisogno di un periodo di ambientamento: non conoscevo la lingua e questo ha reso le cose più complicate".
Debuttare in Champions League ancor prima che in Serie A: un paradosso inusuale, credi che il calcio italiano abbia un debito nei tuoi confronti?
"In tanti se lo chiedono: molti giocatori italiani come me sono dovuti andare all'estero per riuscire ad affermarsi. Vedi Giuseppe Rossi, Balotelli: sono casi che tornano all'occhio. Purtroppo il calcio italiano è fin troppo critico nei confronti dei calciatori giovani: all'estero questo sport viene vissuto diversamente, c'è meno ansia e quindi diventa anche più difficile sbagliare una gara. Ecco perchè in Italia molti giovani fanno presto a bruciarsi mentre all'estero si punta maggiormente su ragazzi alle prime armi"
Il tuo cartellino è ancora di proprietà della Sampdoria: punti a rientrare in blucerchiato e giocarti le tue carte per debuttare finalmente in Serie A (passando per la salvezza della squadra di Genova) o speri di restare a Bucarest e che la Steaua riscatti il tuo cartellino?
"Adesso mi voglio vivere questa esperienza fino a giugno: qui il salario è diverso da quello italiano quindi potrebbe esserci questo problema. Comunque non voglio pensare di giocare alla Samp, ora penso solo alla Steaua. Di certo mi piacerebbe molto debuttare in Serie A".
Il calcio rumeno è ancora molto indietro rispetto al nostro? "Non ci sono molte similitudini: qui si lavora molto sulla forza, sul fisico, c'è poca tattica. Il livello chiaramente non è come la Serie A ma le prime 4 squadre del campionato rumeno potrebbero piazzarsi in una zona di mezza classifica da noi".
Siete Imbattuti in campionato, che obiettivi hai per questa stagione?
"I tifosi vogliono il successo in campionato e la Coppa nazionale: a livello personale mi piacerebbe superare il record di reti che realizzai col Cittadella (23)".
Qual è stato l'allenatore con cui ti sei trovato meglio nel corso della tua carriera? "Persino mister Tesser, nonostante a Novara non sia riuscito a rendere al meglio (causa infortuni), mi ha dato numerosi consigli per migliorarmi. Con Foscarini ho vissuto la mia migliore annata ma tutti mi hanno dato una mano in egual modo".