Nel campionato senza padrone anche la Lazio è nel gruppo di quelle che possono sognare. Il primo posto di Inter e Fiorentina è solo tre punti più su, risultato interessante per chi non più tardi di due settimane fa era stato messo in discussione. Questa classifica infatti è un po’ la rivincita di Stefano Pioli. Finito sul banco degli imputati dopo il disastro di Napoli, oggi il tecnico - come riporta La Repubblica ed. romana - si prende i meriti della rinascita: in primo luogo quello di aver ricompattato il gruppo, grazie al ritiro e al lavoro psicologico sui giocatori, chiamati a ritrovare lo spirito dello scorso anno. L’abbraccio a fine partita a Verona dimostra che il messaggio è stato recepito. E poi la lucidità tattica, dando continuità al modulo: il 4-2-3-1 può diventare anche 4-3-3, ma a parte il trequartista che si trasforma in mezzala l’assetto base è quello, con il gioco e le certezze ritrovate. Non è un caso che con il Verona siano andati a segno Biglia e Parolo, due pilastri della Lazio del terzo posto. L’argentino, una specie di allenatore in campo, ha confermato la sua importanza con 85 tocchi e 71 passaggi (nessuno ha fatto meglio in Verona-Lazio), dei quali l’88,7% andati a buon fine. E non solo loro: c’è un pacchetto di ali di altissimo livello, con Felipe Anderson tornato decisivo, Candreva che lavora per rientrare giovedì, Keita e Kishna che scalpitano alle loro spalle. C’è la garanzia Marchetti tra i pali, Lulic rinato nel ruolo di terzino, Milinkovic che dopo un periodo di adattamento ha conquistato Pioli. Insomma dall’estate del caos all’autunno delle certezze. Che danno continuità a quanto mostrato dalla Lazio nel campionato scorso. Significativa la classifica di serie A dell’anno solare 2015: la squadra di Pioli è seconda per punti totalizzati (54, dietro la Fiorentina a 55) e seonda per gol realizzati (51, meglio ha fatto solo il Napoli a 54) insieme alla Fiorentina. E allora sognare si può.
