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    Pioli regala mezzo Milan all'Empoli. Perché?

    Pioli regala mezzo Milan all'Empoli. Perché?

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Valgono più 20 minuti di Leao e Giroud che un campionato di Origi. Ma non bastano al Milan per battere l’Empoli. La sbornia di Napoli è un pallido ricordo, smarrito nell’ennesima frenata alla qualificazione alla prossima Champions League, in attesa di sapere, già mercoledì, cosa sarà di quella in corso. Giroud ha anche il tempo per segnare, ma lo fa col braccio. Il Var giustamente annulla. Resta da capire, se dietro la rivoluzione iniziale rispetto al trionfo di Napoli ci sia la sottovalutazione dell’avversario, e sarebbe stato un grave errore, o la necessità di conservare le forze e dribblare gl’infortuni in vista della Champions. Mercoledì la risposta, anche se già si può supporre che il film sarà differente rispetto a quello di domenica scorsa.

    La sfida con l’Empoli conferma che Origi è un bluff capace di fare la riserva per 6 anni nel Liverpool e di trovare un altro ricco contratto nel Milan, che ora ce l’avrà sul groppone a 4,5 milioni netti per altre 3 stagioni. Davvero un bel colpo (per Origi). La fotografia della sua partita è nella goffa imitazione del colpo dello scorpione con cui cerca e non trova la deviazione a inizio del secondo tempo. Chieda a Ibra, la prossima volta. Rispetto al belga, Rebic è più vivace e pericoloso, sostanzialmente molto più giocatore, anche se siamo distanti dal livello che sarebbe necessario per chi ha lo scudetto sul petto.

    In partenza, Pioli cambia 5 giocatori di movimento su 10 rispetto a Napoli, ma a CDK riserva il solito trattamento da esiliato in panchina. Francamente è una scelta sconcertante, per un giocatore sul quale Maldini ha giocato tutte le sue fiches e che l’allenatore considera invece l’ultimo dei suoi cambi, quando va bene. Qualcuno ha sbagliato o sta sbagliando, non ci sono vie di mezzo. Di certo, quando CDK va in campo, non se ne accorge nessuno nemmeno stavolta.

    Secondo tempo migliore del primo, basta poco, è Brahim a suonare la carica. Il suo ingresso scuote il Milan. Poco dopo dentro anche Leao e Giroud, perché - deve avere pensato Pioli o forse gliel’ha suggerito qualcuno - un conto è preoccuparsi del Napoli, un altro è dovere assolutamente battere l’Empoli. Cresce l’intensità, aumentano i pericoli e le emozioni, l’arbitro (scarso, uno che senza Var avrebbe fatto un disastro) fischia un rigore contro l’Empoli che la tecnologia cancella, poi il gol irregolare di Giroud, un paio di parate incredibili di Perisan (quella su Diaz è da campione), ma il risultato non cambia. Se l’Inter piange, il Mila non ride. Roma e Atalanta ringraziano.

    @GianniVisnadi

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