Pioli è un allenatore normale, quindi non da Milan: meglio sognare con Rangnick
Il Milan è nato per essere un club d'avanguardia, in Italia e nel mondo. Non a caso, Real Madrid a parte, è la società che ha vinto più Champions League. Ovviamente non può esserlo sempre, durante tutta la sua storia, anche perché non tutti i proprietari si chiamano Berlusconi, che - nel periodo d'oro - acquistava i migliori calciatori a cifre esagerate. Singer non è Berlusconi, soprattutto non intende spendere quanto Berlusconi (se volesse, non gliene mancherebbe la potenzialita).
Se il presupposto è questo, per dare al Milan la dignità che merita, o almeno per provarci, creando una prospettiva di crescita e scaldando l'anima dei tifosi, ha decisamente più senso puntare su Rangnick.
Rangnick non è una certezza, ci mancherebbe. E anche la figura del guru un po' spaventa, perché abbiamo visto allenatori visionari e originali naufragare malamente. Ma ha una storia che lo descrive come un grande scopritore e valorizzatore di talenti; come un amante di un calcio rapido e moderno, entusiasmante; come un tecnico sempre pronto a puntare sui giovani, sulla loro freschezza e sulla loro libertà mentale. Uno così, se azzecca alcune scelte importanti e si cala nella nuova realtà, può portare una ventata di euforia e anche qualche campione per il futuro, per rendere il Milan più forte o almeno più ricco.
Ce lo vedete il serio e serioso Pioli in questo ruolo? Noi proprio no: molto meglio scommettere su Rangnick.
@steagresti