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    Pioli e il ricordo di Astori sulla pelle: dal lutto della Fiorentina è emerso il tecnico che ha fatto trionfare il Milan

    Pioli e il ricordo di Astori sulla pelle: dal lutto della Fiorentina è emerso il tecnico che ha fatto trionfare il Milan

    • Caroli e Targetti
    Chissà quali e quanti pianeti si sono allineati per far sì che Pioli e la Fiorentina si ritrovassero uno di fronte all’altra proprio oggi. Perché il 4 marzo è una data che Firenze e tutta l’Italia calcistica non scorderanno mai e proprio oggi ricorre il quinto anniversario della tragica dipartita di Davide Astori. Un evento terremotante che colpì la Fiorentina in una stagione sportivamente difficile e che arrivò come un fulmine a ciel sereno, anche e soprattutto per il suo allenatore. 

    DAVIDE PER SEMPRE - Astori, cresciuto tra l'altro proprio nel Milan, era il capitano, ma un capitano vero. Fu proprio Pioli a nominarlo durante il ritiro estivo di Moena, in piazza davanti ai tifosi. Uno di quelli che ci metteva la faccia sempre e incondizionatamente, soprattutto nei momenti più bui. Parliamo dell’unico giocatore che ebbe il coraggio di guardare e chiedere scusa alla Fiesole all’uscita del campo dopo la rovinosa uscita dall’Europa League contro il Borussia Moechengladbach (da 2-0 a 4-2). Uno dei tanti, per la verità, episodi in cui Davide mostrò il suo straordinario carattere. E perdere la propria colonna portante in un periodo in cui, peraltro, le cose non stanno andando proprio benissimo rischia di farti sprofondare in un pozzo senza fine da cui uscire è un’impresa ai limiti dell’impossibile. Sì, se a guidare il tuo gruppo non c’è un uomo di nome Stefano Pioli.

    #DA13 - L’allora tecnico viola si trovò a gestire una situazione nello spogliatoio estremamente delicata, per usare un eufemismo. La Fiorentina perse il suo uomo chiave in quella tragedia ma, sorprendentemente, l’ambiente invece di sbriciolarsi si compattò proprio grazie allo spessore umano del tecnico parmigiano. E i gigliati riuscirono addirittura a sfiorare l’Europa a fine anno, inanellando sei vittorie di fila da quel giorno orribile. Firenze potrà avere tanti difetti ma non ha la memoria corta, e la piazza non ha mai dimenticato la delicatezza e, al tempo stesso, la fermezza con cui Pioli affrontò quei mesi. Mesi che il tecnico li ha sempre ricordato con grande trasporto anche nella sua avventura in rossonero.

    SULLA PELLE - “Mi ha aperto la mente”, “Davide è sempre con me”, “Quell’esperienza mi ha migliorato anche come allenatore”. Questi soltanto alcuni dei ricordi che Pioli ha voluto condividere nel corso degli ultimi cinque anni a proposito della morte di Astori. Cinque anni che hanno portato Pioli da essere un allenatore poco considerato a livello nazionale fino a conquistare uno straordinario scudetto in rossonero la scorsa stagione. Un mondo totalmente capovolto quello dell’allenatore del Diavolo che però il ricordo di Davide l’ha sempre portato nella testa e nel cuore. E sulla pelle: c'è un tatuaggio, sul suo polso, che recita semplicemente le iniziali e il numero di maglia di Davide, quel 13 che la Fiorentina ha da allora ritirato, e che è anche il minuto in cui scatta l'applauso dello stadio Franchi, Stasera non si farà eccezione. Stasera Pioli sarà di nuovo a Firenze, a 5 anni da quel terribile giorno, in un incrocio in cui le emozioni la faranno da padrone, da una parte e dall’altra

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