Getty Images
Pioli: 'De Ketelaere tra Havertz e Kakà per Origi, Leao felice di stare al Milan. Ci mancano 2 acquisti, Cardinale e Ibra…'
SU DE KETELAERE - "In prospettiva, in due-tre anni, può diventare un top europeo. Ci siamo incontrati a Milanello mercoledì mattina, assieme allo staff gli ho mostrato dei video con dei nostri concetti di gioco. È stato molto attento, da quello che ha detto si vede che è molto intelligente, che capisce di calcio. E poi ha grande talento, si vede da come tocca palla: è elegante, bello da vedere. Ho chiesto di lui a Origi, compagno di nazionale, e lui: 'È metà Havertz e metà Kakà'. Si è sbilanciato... Giocherà qualche minuto a Vicenza e un tempo domenica con la Pergolettese. Ci sono aspettative importanti ma è giusto dargli tempo, io per primo gli ho detto di non avere fretta".
SU IBRAHIMOVIC - "Zlatan non c'è ma c'è, perché è sempre in contatto con tutti. È un campione che può ancora fare la differenza: prima deve stare bene, nel finale della scorsa stagione ha fatto dei sacrifici pazzeschi. La gente non lo sa, ma poteva allenarsi solo un quarto d’ora. Ha tecnica e intelligenza superiori ma soprattutto ha ancora tanta fame. Da metà agosto sarà a Milanello per portare avanti il suo percorso".
SU LEAO - "Non sono affatto preoccupato dalle vicende contrattuali, si è vede che è felice di stare con noi. Potenzialmente è un campione, per forza e capacità di saltare l'uomo. Ha tanti gol nelle gambe, anche più di quelli dell’anno scorso. È cresciuto tanto senza palla, ora deve riuscire a occupare meglio l’area di rigore".
SU ADLI - "Ho letto che giustamente si è definito un centrocampista atipico: è molto intelligente, gioca in verticale. Si sta inserendo benissimo, a volte si muove fin troppo ma sta imparando in fretta. E non dimentichiamo Brahim Diaz, dal quale mi aspetto molto e di cui sono molto soddisfatto: da lui voglio più precisione nell’ultimo passaggio e più gol".
SUL MERCATO - "Sulla carta mancano due ruoli, il difensore e il centrocampista. Non vogliamo sostituire chi se ne è andato con dei sosia, anche perché un altro Kessié non c’è. Ci servono due caratteristiche: esplosività e intelligenza".
SU MALDINI E MASSARA - "Non ho mai temuto di perderli, li sentivo tutti i giorni. Il passaggio di proprietà e altre dinamiche di cui non sono a conoscenza hanno portato a tempi più lunghi, ma non ho mai pensato che potesse finire diversamente".
SU CARDINALE - "L'ho incontrato solo il giorno prima dell'accordo, poi non l'ho più sentito. Ma anche con i vertici di Elliott funzionava allo stesso modo, i miei riferimenti sono Paolo, Ricky e Gazidis".