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    Pioli batte Spalletti, il Milan è in testa con merito: Giroud uomo-scudetto, ma il Napoli non è ancora fuori

    Pioli batte Spalletti, il Milan è in testa con merito: Giroud uomo-scudetto, ma il Napoli non è ancora fuori

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Olivier Giroud può diventare l’uomo-scudetto. Dopo aver ribaltato l’Inter con una doppietta, ha dato al Milan i tre punti nello scontro diretto col Napoli al “Maradona”. I rossoneri sono di nuovo in testa alla classifica, due punti più dell’Inter che deve recuperare la gara di Bologna, e sono al comando con pieno merito. A Napoli hanno vinto una partita equilibrata, che poteva finire anche in parità, per l’attenzione, la forza e la voglia di vincere. Rispetto alla squadra di Spalletti, il Milan è stato più dentro la partita, anche se di vere occasioni da gol ne ha create una sola, quella di Saelemaekers negli ultimi secondi di recupero. Lo stesso va detto del Napoli, a cui è mancata in parte o del tutto la qualità di giocatori come Zielinski e Insigne. E mentre il Milan è riuscito a far valere la velocità di Leao, lo stesso non ha fatto il Napoli con Osimhen, tenuto bene dalla coppia Kalulu-Tomori. Per i rossoneri è stata una prova di grande maturità. Era dal 2011-12 che il Milan non raggiungeva almeno 60 punti nelle prime 28 giornate di Serie A. In quel campionato arrivò seconda a -4 dalla Juve. Per il Napoli un passo falso, più per il risultato che per il gioco. Se l’Inter vince il recupero di Bologna, gli azzurri scivolano a -4, ma con 10 partite da giocare la storia dello scudetto non è chiusa nemmeno per il Napoli. Che deve comunque riflettere su un dato piuttosto strano: delle cinque sconfitte incassate in questo campionato ben quattro sono arrivate qui al “Maradona”.

    LE DECISIONI DI ORSATO - Ha iniziato meglio la squadra di casa, più veloce, più disinvolta e più verticale del Milan, che ha sofferto l’energia degli avversari e la spinta massiccia del “Maradona”. Poi però la squadra di Pioli ha cominciato a ritrovarsi intorno a Bennacer, il faro della manovra rossonera, e per il Napoli la partita si è fatta più complicata. Ritmo alto, intensità, una certa durezza nei corpo a corpo, non ci sono state occasioni vere nel primo tempo, ma per due volte, anzi, per tre, le decisioni di Orsato hanno pesato sulla gara. La prima: intervento di Koulibaly su Bennacer in area napoletana, l’arbitro di Schio non ha fischiato il rigore (il contatto è stato evidente) e ha poi ammonito Pioli che continuava a protestare. La seconda: nell’area del Milan intervento di Tomori (che non ha toccato la palla) su Osimhen. La terza: fallo brutto e molto duro di Koulibaly su Giroud, con i tacchetti ha slabbrato il polpaccio del francese, ma Orsato lo ha solo ammonito.

    LA FORZA DI LEAO - E’ stata incandescente la partita sulla fascia destra del Napoli. Da una parte lo scatenato Leao (due volte l’hanno raddoppiato e due volte si è liberato della morsa), dall’altra la spinta di Di Lorenzo che si proponeva di continuo nelle uscite. Per tutto il primo tempo è risultato assente Messias (un po’ meglio nella ripresa) e poco costruttivo Kessie, in quella del Napoli non ha creato problemi Insigne, imbottigliato da Calabria. Con i lanci da metà campo, la squadra di Spalletti ha cercato di far partire Osimhen, ma alla stessa velocità del nigeriano si sono mossi Kalulu e Tomori, così che non si è vista la solita differenza da parte del centravanti azzurro. In assoluto, ai primi 45' è mancato il colpo del grande giocatore, il guizzo, lo spunto decisivo. Tanta corsa, tanti scontri, però alla fine né Maignan, né Ospina hanno corso pericoli. Prima dell’intervallo, il problema più serio del Napoli era la doppia ammonizione della coppia centrale di difesa: se a Koulibaly era andata bene in occasione del giallo, l’ammonizione di Rrahmani rischiava di complicare la partita dei padroni di casa.

    IL COLPO DEL MILAN - All’inizio del primo tempo era stato il Napoli a prendere possesso del gioco, all’inizio del secondo è toccato al Milan imprimere il ritmo e segnare una padronanza che si è materializzata con la rete di Giroud dopo 4 minuti. Una punizione di Tonali è stata rimpallata due volte prima del tiro di Calabria che si è trasformato nell’assist decisivo per Giroud: un tocco al volo, Milan in vantaggio. La partita è inevitabilmente cambiata, ma al Napoli è continuato a mancare il colpo vincente. L’unica vera occasione è capitata a Osimhen, che ha concluso però al centro della porta dove l’aspettava Maignan.

    CAMBI A RIPETIZIONE - Gli azzurri non sfondavano sugli esterni e per questo Spalletti, a metà ripresa, ha cambiato le due ali: fuori Insigne (prestazione anonima) e Politano (aveva esaurito le energie), dentro Ounas a destra ed Elmas a sinistra. Nello stesso momento, Pioli ha fatto cambi per dare nuove energie alla squadra: Rebic (che è entrato più determinato del solito) per l’acciaccato Giroud e Krunic per Tonali. Le squadra si sono allungate, il Napoli continuava a cercare lo spunto di Zielinski, spunto mai arrivato proprio come era successo nel primo tempo. A sinistra, con tanto spazio a disposizione, il Milan poteva ripartire con il treno di Hernandez e Leao. Spalletti ci ha provato in tutti i modi, togliendo Fabian Ruiz per mettere Mertens alle spalle di Osimhen, con Zielinski mediano accanto a Lobotka, subito dopo ha messo Lozano proprio per Zielinski e Anguissa per Lobotoka. Il tecnico di Certaldo aveva cambiato le ali e il centrocampo, ma il ribaltone non si è avvertito quanto speravano gli azzurri. Il Napoli ha attaccato senza creare occasioni vere, un solo tiro a giro di Ounas e una conclusione sul primo palo (ben protetto da Miagnan) di Osimhen hanno messo un po’ d’apprensione alla difesa rossonera che Tomori e Kalulu tenevano in piedi con forza e prontezza.

    ANCHE IBRA - Poco prima del recupero è entrato anche Ibrahimovic (era fuori dal 3 gennaio scorso), altra buona notizia per Pioli. Che si sarebbe risparmiato gli ultimi secondi di sofferenza se Saelemaekers, anche lui entrato da poco, messo davanti alla porta napoletana da un contropiede condotto e rifinito da Hernandez, fosse stato più freddo: Ospina, con un miracolo, gli ha alzato la palla in angolo. Era quella la più nitida occasione da gol di tutta la partita. Per la prima volta nella sua carriera Pioli ha battuto Spalletti e questa è una vittoria che può significare davvero tanto per il Milan.

    IL TABELLINO

    Napoli-Milan 0-1

    Marcatori: 4' s.t. Giroud (M).

    Assist: 4' s.t. Calabria (M).

    Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Lobotka (37' s.t. Anguissa), Fabián Ruiz (31' s.t. Mertens); Politano (22' s.t. Ounas), Zielinski (37' s.t. Lozano), Insigne (22' s.t. Elmas); Osimhen. All. Spalletti.

    Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria (35' s.t. Florenzi), Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali (22' s.t. Krunic), Bennacer; Messias (35' s.t. Saelemaekers), Kessie, Leao (44' s.t. Ibrahimovic); Giroud (23' s.t. Rebic). All. Pioli.

    Arbitro: Orsato di Schio.

    Ammoniti: 8' p.t. Pioli (M), 24' p.t. Koulibaly (N), 37' p.t. Rrahmani (N), 39 p.t. Giroud (M), 32' s.t. Theo Hernandez (M), 32' s.t. Osimhen (N), 47' s.t. Ounas (N), 48' s.t. Florenzi (M).

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