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  • Pinto e Mourinho (s)parlano, la Roma non vende: il corto circuito sugli epurati mette a rischio la stagione

    Pinto e Mourinho (s)parlano, la Roma non vende: il corto circuito sugli epurati mette a rischio la stagione

    • Federico Targetti
    Allarme Roma, c’è un corto circuito a livello di comunicazione. E da più parti. La prima critica, niente affatto velata, è stata mossa da Mourinho all’indomani della chiusura all’arrivo di Frattesi in questa sessione di mercato: “Pinto dice cose che non fanno piacere agli allenatori”. Della serie: vorrei sentire che compriamo tutti, ma va bene lo stesso, faccio la frittata con le uova che ho. E anche con quelle che non vorrei avere. Ma anche l’allenatore giallorosso non regala assist al suo general manager quando espone pubblicamente casi che dovrebbero rimanere all’interno dello spogliatoio, mettendo Pinto in una posizione di svantaggio in sede di trattativa per la cessione di giocatori che non fanno o non dovrebbero più far parte della rosa. Perché se per Shomurodov via è stato un parto, gli altri due interessati, Karsdorp e Zaniolo, rischiano di rimanere da separati in casa nonostante le sostanziali dichiarazioni di guerra intestina giunte tra novembre e gennaio.
     
    DALL’ESTATE AD OGGI – Shomurodov è stato acquistato per ben 17 milioni, ma non ha mai trovato spazio all’ombra di Abraham, lui sì richiesto dal tecnico portoghese, che, in molti sostengono, non conosceva assolutamente l’uzbeko prima di allenarlo. Il colpo piazzato da Pinto rischia di tradursi in una pesante minusvalenza, a meno che i mesi in prestito allo Spezia non contribuiscano a rivalutarlo. In sostituzione dell’ex Genoa “non mi aspetto nessuno”, confessa Mourinho, che sottolinea come, oltre al risparmio sull’ingaggio, questa operazione, che a Trigoria stanno cercando disperatamente di imbastire da oltre cinque mesi, non amplierà gli orizzonti in entrata. Anche collocare gli esuberi è un’arte, che a Roma non hanno proprio messo da parte. Se ne riparlerà da giugno.
     
    REINTEGRATI? – Karsdorp intanto viaggia verso il reintegro. “Ora è infortunato, ma normalmente si allena con noi. Sta fuori fino a quando vuole stare fuori, dipende da lui”. Parole inimmaginabili quando, verso fine anno, l’agente dell’olandese assicurava che il suo assistito se ne sarebbe andato. Tuttavia, l’indisponibilità di Celik costringe a schierare Zalewski sull’altra fascia e il mercato, dopo il naufragio della trattativa con il Monza, non sembra in grado di portare per Karsdorp offerte all’altezza. Come all’altezza era invece quella del Bournemouth per Zaniolo, il quale però ha opposto un secco no. Ragion per cui, lo Special One si dice convinto di dover avere a che fare per i prossimi mesi con un giocatore “fuori dal progetto tecnico, senza possibilità di sostituirlo degnamente. In sostanza, come se fosse una cessione, senza rimpiazzo. E la stagione, che dopo la penalizzazione della Juventus sembra poter aprirsi a traguardi qualche giorno fa fuori portata, rischia di venirne compromessa. Del resto, chi vorrebbe strapagare un giocatore che la squadra venditrice ha la necessità di cedere? Ecco, tale necessità sarebbe bene che non venisse fuor in maniera così aperta. Probabilmente, una migliore comunicazione, non solo pubblica ma anche interna al sistema giallorosso, avrebbe reso meno ingarbugliato se non evitato qualcuno di questi casi.
     

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