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Pinamonti: 'Frattesi re gli scherzi. Icardi, Ibra e Conte...'
Cinque gol in 31 partite è il bottino di Pinamonti nella sua prima stagione con la maglia del Sassuolo. Ha raccontato a StarCasinò Sport cosa vuol dire far parte di una realtà come quella neroverde: “È una piccola famiglia, ci sono tantissime persone che fanno un grande lavoro dietro le quinte. Noi calciatori sentiamo la fiducia di tutti e questo è fondamentale perché le cose possono andare bene o male ma cerchi di lavorare sempre di più per ripagare la fiducia delle persone che credono in te”. Il centravanti ha parlato anche del suo rapporto con mister Dionisi: “È molto bravo nel dialogo con i calciatori, sa toccare i punti giusti per spronare ogni singolo giocatore. Noi abbiamo un ottimo dialogo, parliamo molto. Prima delle partite mi dà spesso qualche consiglio in base all’avversario da affrontare”.
Cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Inter, a Milano muove i suoi primi passi nel calcio professionistico dimostrando fin da subito un discreto feeling con il gol. Alle prime esperienze nerazzurre risale il soprannome che lo accompagna ancora oggi: l’Arciere di Cles. Pinamonti ha raccontato da dove nasce: “Nel primo anno di Primavera dell’Inter ero in stanza con Federico Aglietti. Lui ha sempre avuto tanta stima di me e mi diceva che dovevamo trovare un’esultanza, perché avrei fatto tanti gol. Così gli è venuta in mente l’idea dell’arciere, ma non so da dove sia uscita. Il destino ha voluto che il giorno dopo abbia fatto il primo gol e da lì in poi è rimasta la mia esultanza. Cles è il paese dove sono nato”. Gli attaccanti, giovani o maturi, vivono per il gol: oltre alla vittoria, è l’unico motivo per cui entrano in campo. Il numero 9 neroverde ha parlato del suo personale rapporto con gol: “Per tutti gli attaccanti è un bisogno fisico, in alcuni momenti hai proprio la necessità di segnare. Quando gonfi la rete ti senti libero e vieni avvolto dall’adrenalina e dall’emozione che solo questo sport trasmette”.
Nella sua esperienza nella prima squadra dell’Inter ha avuto modo di confrontarsi con uno degli attaccanti più forti della Serie A degli ultimi dieci anni: Mauro Icardi. Ha confidato cosa ruberebbe all’argentino: “Il colpo di testa, è fuori dal comune. Da come colpiva la palla sembrava avesse un piede o un joystick in testa. La metteva dove voleva. Di Ibrahimovic, invece, vorrei tutto, non ha difetti” ha poi aggiunto. Riguardo quella stagione in nerazzurro, e mister Conte, Pinamonti ha commentato: “È stato l’anno in cui ho giocato meno ma quello in cui sono cresciuto di più perché mi sono confrontato con grandi campioni e con un mister che ha un curriculum che parla da sé. Ho imparato veramente tanto ed è stata una stagione piena di esperienze, culminata con il sogno dello Scudetto: anche se ho giocato poco lo sento comunque mio e ne vado orgoglioso”.
In conclusione, una battuta sul compagno al Sassuolo più divertente in spogliatoio: “Frattesi, è il re degli scherzi. Per farvi capire, se mi invita a cena e cucina lui, non mi fido”. Questo e molto altro nell’imperdibile intervista realizzata da StarCasinò Sport ad Andrea Pinamonti.