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    Piatek chi? Kouamé e Sanabria danno ragione a Preziosi

    Piatek chi? Kouamé e Sanabria danno ragione a Preziosi

    • Enrico Maida
      Enrico Maida
    Il Genoa vince il primo dei tanti spareggi salvezza che lo attendono ma soprattutto allontana il rimpianto per la cessione di Piatek mettendo subito in vetrina Sanabria, che entra nel finale della partita di Empoli e decide di fatto la sfida. All'inizio Kouamè è l'unica punta nel Genoa che deve dimenticare il polacco, passato al Milan nel rispetto di logiche discutibili che il cosiddetto mercato di riparazione avalla infischiandosi della regolarità del campionato. Prandelli non tradisce la prudenza in quella che sembra già una sfida chiave per la salvezza. Iachini, per l'occasione con cappellino blu, risponde con altrettanta prudenza affidando a Caputo il ruolo di incursore. 

    L'Empoli parte pancia a terra e costruisce due azioni da gol nel primo quarto d'ora: Traorè si fa ribattere una specie di rigore in movimento, Zajc impegna Radu che se la cava egregiamente. I toscani sembrano padroni della situazione ma incassano la sberla che non ti aspetti dopo 18 minuti: è proprio Kouamè a liberarsi dopo uno svarione di Veselj per un colpo di fionda che batte Provedel e regala al Genoa il primo gol nella gestione Prandelli.  

    Radu salva la sua porta respingendo un tiro a botta sicura di Krunic, che aveva avuto il tempo di aggiustarsi il pallone e scaricarlo per un gol che sembrava fatto. Il portiere del Genoa, in versione eroica, si ripete con un autentico miracolo prima su Pasqual e poi, soprattutto su Caputo. Il primo tempo può riassumersi in un assedio empolese al fortino ligure.

    Alla ripresa qualche aggiustamento tattico disposto da Prandelli, che mette due mediani a guardia del bidone, allenta la pressione dell'Empoli e rende la partita più equilibrata. Iachini decide di rimescolare le carte. Fuori Kurtic e dentro Michedidze, che forse è decisivo nell'azione del pareggio quando disturba Radu, tornato tra gli umani dopo il passaggio per Marte.

    Negli ultimi 20 minuti c'è finalmente spazio per Sanabria, l'uomo che dovrebbe colmare il vuoto lasciato da Piatek. Il suo ingresso cambia la partita. Arriva subito il gol di Lazovic, un tiro con il sinistro che non è il suo piede più educato. Non passano nemmeno tre minuti ed ecco Lazovic in veste di assist man: cross di destro al bacio per la testa di Sanabria, che giovedì scorso aveva segnato per il Betis Siviglia e ora per la sua nuova squadra che lo accoglie a braccia aperte. Preziosi ha il portafogli pieno e la squadra in salute.



    IL TABELLINO

    Empoli-Genoa 1-3 (primo tempo 0-1)


    Marcatori: 18’ p.t. Kouame (G), 18’ s.t. Di Lorenzo (E), 25’ s.t. Lazovic (G), 28’ s.t. Sanabria (G)

    Assist: 25’ s.t. Bessa (G), 28’ s.t. Lazovic (G)

    Empoli (3-5-2): Provedel; Veseli, Silvestre, Rasmussen; Di Lorenzo, Krunic (12’ s.t. Mchedlidze), Bennacer, Traore (29’ s.t. Ucan), Pasqual; Zajc (35’ s.t. Zajc), Caputo. All. Iachini.

    Genoa (4-4-1-1): Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Rómulo (24’ s.t. Sanabria), Veloso, Rolon (42’ s.t. Pezzella), Lazovic (44’ s.t. Pedro Pereira); Bessa; Kouame. All. Prandelli. 

    Arbitro: La Penna di Roma 1

    Ammoniti: 39’ p.t. Bessa (G), 12’ s.t. Rolon, 15’ s.t. Rasmussen (E)

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