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Pfizer, Moderna e AstraZeneca: a confronto i tre vaccini anti-Covid
Ci vediamo quindi, giocoforza, costretti a confidare nei vaccini umani recentemente annunciati. Di che tipo sono e che caratteristiche hanno? Ne prendiamo in considerazione tre.
La prima è una differenza scientifica. Il vaccino della statunitense Pfizer, sviluppato con la collaborazione determinante della tedesca BioNTech e quello di Moderna (Stati Uniti). Altamente innovativi, nascono sulla scia di studi già avanzati per curare alcuni tipi di tumore. Si basano sul mRNA, cioè su materiale genetico, che attraverso la proteina SPIKE (separata in laboratorio dal resto del Covid) iniettata nell'organismo, stimola la produzione di anticorpi. Il vaccino di AstraZeneca (Oxford con l'italiana IRBM) segue una via più tradizionale. Sfrutta un adenovirus depotenziato (per esempio quello del raffreddore stagionale) a cui viene cambiata l'informazione genetica: il nuovo virus ibrido (adenovirus+coronavirus) stimola anticorpi sia contro il raffreddore, sia contro il Covid. In questo caso il sistema immunitario potrebbe "decidere", specialmente nei soggetti anziani di non creare anticorpi verso "il raffreddore" che già conosce, ma solo contro il Coronavirus. Il vaccino mRNA punta direttamente contro il Covid, senza dare adito a possibili effetti secondari (per esempio insorgenza di raffreddore). Il potenziale di questa ultima tecnologia va ben oltre il Covid. Già prima della pandemia, Moderna aveva impostato una ricerca assai avanzata con vaccini mRNA per combattere alcuni tipi di cancro. Il fine è quello di allenare il sistema immunitario a riconoscere le proteine prodotte dal tumore e stimolare i cosiddetti linfociti T per eliminare le cellule tumorali.
EFFICACIA - Le squadre dei ricercatori dei 3 vaccini hanno dichiarato un'efficienza alta, tra il 90 e il 95%. Il vaccino Pfizer-BioNTech richiede due dosi a distanza di 21 giorni dalla prima somministrazione; gli altri due stabiliscono l’intervallo di un mese.
TEMPERATURA - L'aspetto della conservazione e quello logistico sono determinanti per far arrivare il vaccino in tutto il mondo. Quello della Pfizer-BioNTech ha bisogno, a tutt'oggi, di una temperatura di -70 gradi. L'azienda ha annunciato che sta realizzando contenitori per ghiaccio secco in grado di mantenere il medicinale per 15 giorni. AstraZeneca ha dichiarato che il suo prodotto può essere conservato in frigorifero, a temperature tra i 2 e gli 8 gradi, come già avviene per altri vaccini. Il framaco di Moderna resta stabile per 6 mesi a -20 gradi Celsius e può essere conservato in frigorifero per un mese fra i 2 e gli 8 gradi.
PREZZO - AstraZeneca annuncia un prezzo di 3 euro a dose; quello di Moderna 7 volte di più: 21 euro. Pfizer-BioNTech stabilisce 15 euro.
APPROVVIGIONAMENTI - La Commissione Europea ha firmato un accordo con AstraZeneca per l'acquisto di 300 milioni di dosi, più un'opzione di altri 100 milioni. La stessa Commissione ha commissionato l'acquisto di 200 milioni di dosi (e possibilità di ulteriori 100 milioni) a Pfizer-BioNTech; con Moderna ha concordato la fornitura di 160 milioni di dosi. Secondo la Reuters, l'Italia riceverà una fornitura di 16 milioni di dosi AstraZeneca nei primi mesi del 2021 (4 milioni, molto probabilmente a gennaio). 27 milioni di dosi della Pfizer-BioNTech saranno assegnate al nostro Paese. L'UE, che conta circa 450 milioni di abitanti, ha raggiunto accordi per l'acquisto di vaccini per una quantità di oltre 1,3 miliardi, compresi quelli della Curevac tedesca, della anglo francese Sanofi-GSK e della statunitense Johnson & Johnson.