Petrachi, l'oro del Toro: da Hart e Ljajic a quei 70 milioni per quattro difensori
COLPI VINCENTI – Hart è solo l’esempio più recente, perché questo Toro ne ha eccome di merce da esposizione: Belotti è costato poco più di 7 milioni, oggi ne vale almeno il triplo ed è centravanti della Nazionale. Ljajic è stato preso a titolo definitivo e fa già stropicciare gli occhi, Benassi idea geniale incastrata nell’affare D’Ambrosio con l’Inter per non perdere quest’ultimo a parametro zero. E ti ritrovi un tesoro in casa. Come Baselli, altro fiore all’occhiello della gestione Petrachi: tutti giocatori di proprietà, più un certo Iago Falqué preso in prestito con diritto di riscatto. E anche lui, rigenerato dalle cure granata. Mica male, vero?
SAPER VENDERE – Ma attenzione, perché la forza del Torino con Petrachi e questa versione ‘illuminata’ del presidente Cairo sta anche nel saper vendere. Da Ogbonna a Immobile passando per Cerci, quanti milioni sono passati dalle casse granata grazie all’abilità nel condurre trattative in uscita al momento giusto. L’esempio più lampante? La difesa della stagione 2014/2015 poteva vantare questi nomi: Matteo Darmian, Kamil Glik, Bruno Peres, Nikola Maksimovic. Sono venduti negli anni per queste cifre: 18 milioni più 2 di bonus per Darmian, 11 milioni per Glik, 13,5 milioni più 1,5 di bonus per Bruno Peres e ultimo in ordine di tempo Maksimovic al Napoli per 25 milioni più uno di bonus (e Valdifiori, oggi titolare). Fate due calcoli, sono circa 70 milioni di euro per una difesa che quell’anno subì 45 gol in campionato, non pochi. Tutte plusvalenze. L’oro del Toro è anche in questo, nella maturità del presidente Cairo ma soprattutto nella bacchetta magica di Gianluca Petrachi.