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    Romamania, Petrachi dixit: 'Comando io'. Ma Fonseca lavora tra buchi e scarti

    Romamania, Petrachi dixit: 'Comando io'. Ma Fonseca lavora tra buchi e scarti

    • Paolo Franci
    Ho già detto, dovesse interessare, che di Gianluca Petrachi mi piacciono l'asciutta schiettezza e quel suo modo di andare dritto al punto. In fondo, una manna per chi fa il mio mestiere. Però, detto con morbida franchezza, a me se è lui a fare il mercato o se Franco Baldini allunga la sua ombra su acquisti e cessioni, francamente me ne frega il giusto. Perché io credo che fondamentale sia non prendere più carriolate di giocatori inutili, se non addirittura scarsi. E allora, dei titoli di giornale su chi comanda tra Baldini e Petrachi, ne faccio volentieri a meno. E qui mi sparo un piccolo inciso: diverso è il discorso, semmai, sulle pieghe di potere trigoriane e su quanto effettivamente i dirigenti che devono mandare avanti il club, siano influenzati da chi vive tra Londra e il Sudafrica senza saggiare il campo di battaglia. Se invece Baldini – esagero - dice: “Prendiamo Suarez”, beh, chi se ne frega se non è stato Petrachi a decidere. Questa lunga sottolineatura mi è necessaria perché, ancora una volta, si va ad amplificare roba virtuale, mettendo in secondo piano le cose che sono realmente importanti.

    Come ad esempio la difesa. Ora conta su Fazio e Manolas. Arriverà Mancini (credo, spero, mi pare...) ma un centrale di livello è assolutamente imprescindibile. Eppoi, là davanti siamo con il solo Schick, a tutt'oggi non un granché, sperando che il Pipita si convinca e arrivi a Roma. Però qui a Roma ci si preoccupa se l'idea Spinazzola, per dirne una, l'ha avuta Baldini o Petrachi. Ci si trastulla sui giochini di potere e le presunte trame oscure trigoriane. E intanto il povero Fonseca deve lavorare tra buchi nella rosa e diversi giocatori che andranno via, senza alcun dubbio. Però adesso sappiamo che sul mercato comanda Petrachi. Vuoi mettere? 
     

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