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    Petkovic come Capello:| 'Studiava il gioco di Del Neri'

    Petkovic come Capello:| 'Studiava il gioco di Del Neri'

    Allenava anche quando giocava, copiando Capello. E da tecnico ha studiato l'Italia: Delneri, in particolare. Vladimir Petkovic raccontato da Arno Rossini, che il tecnico di Sarajevo aveva chiesto come vice alla Lazio e che resta tuttora il suo consigliere. Fa l'osservatore per l'Under 21 svizzera e lo Young Boys. Non può non aver notato la Lazio: «C'è tutto Vlado dietro le imprese di Klose e compagni. Nelle facce dei giocatori vedo l'ambizione di un uomo che ha sempre pensato di arrivare in Italia, anche quando ai tempi del Bellinzona faceva il doppio lavoro alla Caritas e gli allenamenti li preparava in macchina. La match analysis? Quella è arrivata dopo, allo Young Boys».


    Da Delneri Prima Petkovic è stato giocatore: «Un mio giocatore, al Bellinzona — fa Rossini —. Era un centrocampista alla Capello: un trascinatore». Poi la panchina: «Allo Young Boys con lui gli abbonati passarono da 8mila a 15mila. Lo scelsero tra 40 candidati, li convinse parlando da uomo, non da tecnico. A Berna ancora guadagnano con lui: presero Doumbia per 130 mila euro. Non era nessuno: l'hanno rivenduto al Cska Mosca per 11 milioni. Discorso identico per Mayuka, finito ad agosto al Southampton». La testa è sempre stata all'Italia: «In tempi non sospetti mi disse: "Arriverò in Serie A". Nel 2008 andò a studiare da vicino l'Atalanta di Delneri». Però c'è il buco nero dell'esperienza al Samsunspor: «Gli sono passati sotto il naso 45 giocatori, impossibile fare meglio». E allora la Lazio: «Lo scoprirono seguendo Lulic, da lì è partito tutto». Ora sono rose e fiori, in estate però: «Mi chiamò, non erano momenti facili per lui. Mi disse: "Le amichevoli non contano, io guardo solo al preliminare di Europa League". Ha avuto ragione. E ora vi dico: tenete d'occhio la Lazio, perché non crollerà».


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