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    Pessina: 'Joao Pedro e Luiz Felipe in Nazionale? I naturalizzati hanno dentro qualcosa di italiano. Boga...'

    Pessina: 'Joao Pedro e Luiz Felipe in Nazionale? I naturalizzati hanno dentro qualcosa di italiano. Boga...'

    Matteo Pessina si racconta tra passato, presente e futuro. Il centrocampista dell'Atalanta ha dichiarato in un'intervista a Tuttosport: "Sentir parlare di scudetto non ci disturba. Dal primo giorno, tutti d’accordo nel seguire la linea di Gasperini: ne parleremo, semmai, quando avremo raggiunto il primo posto in classifica e a quel punto lotteremo per difenderlo. Il nostro obiettivo non è mai stato lo scudetto: non possono stravolgere questa realtà né una striscia positiva incredibile, né due frenate". 

    "A Genova ero molto più arrabbiato per il pareggio che per la panchina. Dopo un infortunio importante ci metti del tempo per tornare al cento per cento e il mister nel frattempo deve fare delle scelte. Sono rientrato prima del previsto, in partite difficili - Juve, Napoli, Villarreal - e senza i dieci giorni di lavoro specifico che avrei fatto non andando in Nazionale: ma Mancini era in emergenza e non si può dire no a una chiamata dell’Italia, anche se sei al 70%. Comunque ora sto bene: mi sento al 100%". 

    "Penso ai playoff di marzo per il Mondiale più di giorno, quando sono lucido. E mi sale la voglia di giocarle, quelle partite. Noi italiani, se c’è di mezzo il calcio, siamo così: prima una positività persino eccessiva per l’Europeo, adesso siamo diventati scarsi. Ma sappiano chi siamo, cosa abbiamo fatto e che abbiamo un’ultima chance per qualificarsi: è quello che ci scriviamo sul nostro gruppo whatsapp, ripostando foto e video di quel trionfo. Non mi è mai venuto il dubbio che si possa essere rotto qualcosa, perché gli italiani tirano fuori anche grande spirito di rivalsa, se sentono troppa negatività. E perché Mancini ci trasmette tranquillità e fiducia". 
    "Mi infastidirebbe trovare Joao Pedro e magari Luiz Felipe a Coverciano? Ci ho già trovato un compagno di squadra, Toloi... Se puoi essere naturalizzato, qualcosa di italiano ce l’hai dentro. E chi lo è diventato, ha dimostrato di dare tutto per questa maglia". 

    "Boga è arrivato a essere il miglior dribblatore del campionato, se non sbaglio: avere uno che salta l’uomo e crea superiorità mette in condizione tutti di ricevere la palla in un certo modo ed essere più incisivi, soprattutto al limite dell’area avversaria e in fase realizzativa. Se c’è uno che fa dribblando, per allentare la pressione, quello che tutti cerchiamo di fare con i passaggi, è per forza un valore aggiunto". 

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