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    Pessina: 'Dopo la mancata convocazione, Vialli mi disse che sarei andato agli Europei'

    Pessina: 'Dopo la mancata convocazione, Vialli mi disse che sarei andato agli Europei'

    Durante la festa di Roma, Matteo Pessina è stato intervistato in televisione e ha parlato così della vittoria degli Europei.

    SULLA INIIZALE MANCATA CONVOCAZIONE – “Quando mi hanno spiegato che non sarei partito all’Europeo, Vialli poi mi ha guardato ha detto: ‘tu ci andrai all’Europeo e farai bene lo stesso’. Alla fine, è andata così e non potrei essere più contento”.

    SULL’APPROCCIO ALLA FINALE - “È stata anche la prima volta che andavamo sotto e non eravamo abituati. Per i primi cinque minuti è sembrato un incubo. Anche io dalla panchina ho avuto paura, ma dopo quei cinque minuti abbiamo pensato tutti ‘la raddrizziamo e la vinciamo’. Sentivamo tutti quel qualcosa e la sentivamo nostra questa coppa”.

    SULL’ULTIMO RIGORE PARATO DA DONNARUMMA - “I primi quindici secondi non c’era niente dentro la mia testa, poi sono arrivati i pensieri della mia famiglia che ci aveva fatto arrivare Sirigu. In pullman verso Wembley stavamo piangendo come bambini vedendo questo video. La cosa bella è stato il backstage: ci hanno messo due ore per fare venti secondi di video”.

     SUI FESTEGGIAMENTI COI TIFOSI - Leo ha lottato tanto per questa cosa perché era giusto che festeggiassimo con i tifosi. Abbiamo lottato e ce l’hanno dato. Avete visto: non ho voce, abbiamo cantato tutto il giorno”.

    SULLO STUDIO - “Come me ci sono tanti altri che stanno facendo lo stesso. Da quando avevo sedici anni lo dico: lo studio è importante, apre la mente, e ti dà la possibilità di concentrarsi su altro, che è importante in questo sport”.
     

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