Sette punti nelle ultime tre partite, gli stessi del Milan. Chi lo avrebbe mai detto? Qualcosa sta cambiando. Forse dire che Giovanni Stroppa ha trovato la quadra è un po' troppo, ci vuole ancora del tempo, eppure qualcosa si muove. Esiste una quasi-formazione tipo, sono state stabilite delle gerarchie, ma nessuno è inamovibile e chi lavora bene e dimostra con i fatti di essere in forma può essere premiato, e il gruppo lo sa bene. I risultati sono quello che ci voleva, il meglio in questo momento, soprattutto per la testa. Sono serviti a mandare via la paura, a guardare con maggiore fiducia nel futuro e credere nei propri mezzi. Alla faccia del gioco: servivano i punti e i punti sono arrivati.

Il Pescara doveva dare un segnale e l'ha dato: 'Ci siamo, non siamo già retrocessi'. Questa squadra è ora anche più sicura: i punti permettono di giocare più spensierati, senza l'assillo del risultato a tutti i costi e lo spettro della retrocessione, della classifica e degli zero in casella. Ora serve equilibrio. Serve Quintero, uomo di qualità (anche se ha Cagliari ha fatto un passo indietro).  Servono Weiss e Caprari (contro la Lazio per quest'ultimo sarà un derby), che adesso devono solo continuare a capire che si gioca per la squadra ed essere più disciplinati tatticamente.

Sia chiaro, non è stato fatto ancora nulla, c’è ancora da migliorare e crescere, ma il Pescara di inizio anno, che sembrava spacciato sin dalla prima giornata senza nemmeno giocare, per ora è solo un lontano ricordo e ha già iniziato a zittire qualche scettico. Ci sono problemi da risolvere, e anche la fortuna ha fatto la sua parte bilanciando certi episodi negativi delle prime giornate, ma si sa che la ruota gira. Quindi attenzione Pescara, continua così. La strada è stata trovata ed quella giusta, e se inizia a segnare anche Vukusic chissà dove si può arrivare.