Pescaramania:| Fermare la 'stroppite'
Prima a Milano contro l'Inter, poi domenica scorsa in casa con il Torino, per due turni di seguito il Pescara ha fatto un passo indietro ed è sembrata una squadra lontana parente di quella che ultimamente, dopo l'arrivo di Bergodi, aveva iniziato a dare segnali di vita. I biancazzurri sono scesi in campo senza un'idea di gioco, senza mordente, senza carattere, come fosse vittima della 'stroppite': è sembrato infatti di rivedere la squadra del precedente allenatore.
E se a San Siro ci poteva anche stare, contro il Torino è stata butta via un'occasione buona per accumulare punti fondamentali, senza nemmeno provarci, anche perché si giocava davanti al pubblico amico quello che era il primo dei famosi cinque scontri salvezza consecutivi che aspettano la squadra abruzzese. Domenica si va a Genova, a giocare contro la Sampdoria, nello stadio in cui nello scorso maggio il Pescara di Zeman festeggiò la promozione nella massima serie. Sembrano passati secoli, invece sono solo pochi mesi.
Da Marassi, dove è stato raggiunto un traguardo storico, dove si è concretizzato un sogno, si può ripartire verso il grande obiettivo di quest'anno, la salvezza, che nonostante tutto, considerando anche il livello del campionato attuale, non sembra essere impossibile. Dopo due brutte partite bisogna tornare a fare punti, ma soprattutto si deve tornare a giocare, a proporre, a lottare, a sudare, a provarci fino alla fine con la rabbia, con il furore agonistico e con gli attributi. Solo così ci si può riprendere. Senza lo spirito e l'atteggiamento giusto, senza fame, è inutile anche solo partire per Genova.