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    Pescaramania: Delfino bello e impossibile

    Pescaramania: Delfino bello e impossibile

    • Valerio De Carolis

    Nel 1986 Gianna Nannini cantava Bello e impossibile. Leggendo questi due aggettivi, mi viene subito in mente il Pescara di Massimo Oddo. Bello, perché esprime davvero un calcio che, in Italia in questo momento, non esprime nessuno. Senza paura, verticalizzazioni continue, ritmo, intensità e corsa. Impossibile, perché nonostante il bel calcio spreca tanto e si fa beffare con molta facilità.
     
    Nel match del Mapei Stadium c’è stato lo stesso copione della gara di esordio contro il Napoli. Primo tempo formidabile e seconda frazione di gioco caratterizzata da un calo fisico della squadra. Questa volta però, il Delfino ha subito il gol nei primi 45 minuti con la bravura di Defrel a saltare Gyomber e l’errore, se pur veniale, di Bizzarri. Dal vantaggio dei neroverdi, i biancazzurri non trovano una reazione immediata, tant’è che il raddoppio del Sassuolo arriva nel quarto d’ora iniziale della ripresa. Poi il gol di Manaj arriva con il risveglio dell’undici ospite che prova a recuperare il doppio svantaggio.

     
    In questa gara sono usciti tanti spunti da analizzare. Il più importante è l’inizio di gara. I giocatori di Massimo Oddo regalano un calcio spumeggiante e ad altissimi ritmi per 40/45 minuti, dove l’avversario non arriva a fermare le furie biancazzurre e va in difficoltà. Purtroppo la benzina della macchina abruzzese finisce con l’inizio del secondo tempo, quando cala il ritmo e l’intensità della manovra del Pescara. Questo è un aspetto da non sottovalutare, la serie A è lunga e i dannunziani hanno bisogno assoluto di sapersi gestire per cercare di portare a casa più punti possibili. Per il resto la piazza è contentissima, anche se ha conquistato un solo punto in due gare, ma il calcio offerto da Memushaj e compagni fa uscire il sorriso ai supporters adriatici. Lo avevamo detto nel periodo del ritiro. A Pescara non conta il risultato ma la prestazione. Proprio per questo motivo Oddo può stare tranquillo, l’importante però è cercare di quadrare la situazione e i punti verranno sicuramente.
     
    Un altro spunto nato dalla gara in esterna contro il Sassuolo riguarda le azioni offensive del Delfino. Spesso e volentieri i due terzini, Biraghi e Zampano, sono andati al cross senza però trovare il tap-in vincente. Manca una punta da poter utilizzare in momenti difficili della gara. Oddo ha deciso di optare per il falso nueve dal primo minuto di gioco, chiaramente capiterà che l’avversario non ti permetterà di esprimerti al meglio con quella soluzione e bisognerà inserire un centravanti di spessore e da doppia cifra. Manca davvero poco alla chiusura del mercato e il presidente Sebastiani dovrà piazzare un colpo importante in avanti. Il percorso che porta alla salvezza del Pescara è contraddistinto da tre aspetti: più cinismo, più gestione della gara e un attaccante da doppia cifra. Staremo a vedere. 


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