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Pescara, Lapadula: 'Perù? Un onore, ma sogno la chiamata di Conte. Sulla Juve...'
SUL PASSATO (E FUTURO?) JUVENTINO - "L’interessamento di questi mesi da parte della Juventus può solo rendermi orgoglioso di quanto sto facendo in questa parte della mia carriera. Di alcune esperienze ho ottimi ricordi, di altre meno. Come dei soldi persi per strada, di promesse mai mantenute da parte di chi mi metteva sotto contratto… Quanto al futuro, mi piacerebbe affrontare la Vecchia Signora l’anno prossimo con il mio Pescara, per me sarebbe il top. Ero un calciatore di belle speranze e la domenica andavo a fare il raccattapalle allo stadio per vedere da vicino Zidane e Del Piero. Alla Juventus mi dicevano che dovevo studiare, ma io non ne volevo sapere: l’istruzione era per il club una componente importantissima nella crescita di un suo atleta delle giovanili, quasi più del saper giocare bene a calcio. Ho la terza media e nel tempo ho capito il significato e il valore di quell’impostazione".
NUMERO 10 - "Così ha voluto il presidente Sebastiani. Qui a Pescara sto bene, è una città vivibile, è sul mare e mi hanno anche insegnato a cucinare gli arrosticini, degli spiedini deliziosi di carne di ovino. Sfida con mio fratello? Io Sir William e lui Prince: sono i nostri soprannomi. Andiamo molto d’accordo tra noi e con nostra sorella. L’anno scorso ho realizzato 21 gol a Teramo in C, Davide 19 a Biella".