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Perugia, tutti i numeri del fallimento. Eppure a giugno si parlava ancora di Serie A...
2020 DA INCUBO - Prima Massimo Oddo, poi il grande ritorno di Serse Cosmi, poi ancora Massimo Oddo, il tecnico abruzzese che si è giocato il tutto per tutto contro il club in cui ha centrato il risultato più importante della sua carriera da tecnico: la promozione in Serie A. Terza in classifica fino a dicembre, con la vittoria per 2-0 ai danni dell'Entella, il Perugia è sprofondato con l'anno nuovo: 11 sconfitte nel 2020, con 5 vittorie e 3 pareggi. Dal terzo posto del 21 dicembre, all'ottavo posto del 2 febbraio, ai 5 ko consecutivi che hanno portato il Grifone a metà del guado. In cui si è impantanato.
'PREMIO PER LA A' - Tra il 7 marzo, ultima partita giocata prima del lockdown, e il 21 giugno, prima partita della ripresa, due vittorie che sembravano rilanciare le ambizioni playoff del Grifone. Mera illusione: una sola vittoria nelle ultime 9 di campionato, il ko di Pescara all'andata playout, il ko ai rigori del Curi. Un incubo in cui è stato risucchiato un club che, a giugno, pensava ancora alla Serie A. Queste, infatti, le parole di Massimiliano Santopadre il 15 giugno: "Metteremo degli obiettivi, quindi un premio promozione molto alto anche se la situazione è difficilissima. In caso di Serie A i ragazzi verranno premiati con qualcosa di straordinario. Ma bisogna essere un po’ strabici: con l’occhio sinistro guardiamo avanti e con il destro dietro. Dobbiamo toglierci subito dalla palude perché poi con la serenità possono arrivare grandi risultati". Il sogno Serie A, da queste parole, sembrava più concreto di una retrocessione in C. E' successo il contrario. Esattamente il contrario. E capita spesso quando giocatori comprati per spiccare il volo si ritrovano, improvvisamente, con l'acqua alla gola.
IL RE E' SOLO - Pietro Iemmello è il capocannoniere della B, alla pari con Simy (promosso in A): 20 gol. Ma solo 2 nelle ultime 15 giornate. In panchina per tutto il tempo all'andata del playout, è entrato al ritorno, sbagliando il suo rigore alla lotteria: il primo errore, dagli undici metri, in stagione. Senza il suo Re, il Perugia si è trovato nudo: il secondo miglior marcatore è stato Pietro Buonaiuto, con 4 gol, poi Diego Falcinelli a 3, poi Federico Melchiorri a 2. 38 gol complessivi (20 realizzati da una persona sola!), terzo peggior attacco del campionato dopo Livorno e Venezia: insolito quando hai il capocannoniere, con le sue colpe, in quanto mancato sul più bello, ma anche lasciato troppo solo. E la difesa? Da applausi il giovane Gugliemo Vicario, ieri in lacrime, alla seconda retrocessione in C in due anni, è all'ottavo posto tra le peggiori: sintomo che se è mancato qualcosa è mancato là davanti. Un Perugia che è franato sul più bello, senza neanche accorgersene. E che ripartirà dalla C. Ma che deve fare, assolutamente, mea culpa.
@AngeTaglieri88