Perugia, Ardemagni: 'Milan? La difesa è un punto debole'
Matteo Ardemagni ci crede: il 28enne giocatore del Perugia ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport prima del match con il Milan, squadra che ha lasciato quasi dieci anni fa, nel 2006. "A me piace stare in campo, per questo sono andato via. Giocare a San Siro è sempre stato un sogno anche se non sarà la prima volta. Ho esordito con i rossoneri ai tempi della Primavera, dove segnavo un macello di gol. Ho ancora la maglia incorniciata a casa, sono sempre stato milanista, anche se le strade si sono divise. Non ero arrabbiato per essere andato via, ma un po' infastidito sì. Ora la delusione è passata, ma il gol lo segno lo stesso: di solito vado a esultare sotto la curva. La mia carriera? Alcune scelte non le rifarei, come andare al Chievo nell'ultimo giorno di mercato del 2013 dopo 20 gol a Modena. E poi un rigore sbagliato con l'Atalanta alla prima di campionato contro il Vicenza. Chissà, magari le cose sarebbero andate diversamente. Non ho mai avuto la possibilità di confrontarmi con il calcio che conta, vorrà dire che in serie A ci andrò con il Perugia: in caso di promozione c'è il riscatto obbligatorio con l'Atalanta. Il Perugia? Mi sento a casa: la curva, la società, la gente, è tutto stupendo. Quando gli attaccanti si sentono importanti fanno meglio il loro lavoro. Bisoli? E' un martello, ti da una carica impressionante, vuole vincere sempre, contro le più forti o le più scarse. Mihajlovic? è un allenatore che mi piace tantissimo. Però rispetto al centrocampo e all'attacco, la difesa è un punto un po' debole"