AFP/Getty Images
Roma, Perotti: 'Mancini mi ha telefonato per l'Inter'
IL PASSAGGIO ALLA ROMA - "Il passaggio alla Roma? Avevo appena finito di giocare contro la Fiorentina, e appena fatta la doccia il club mi ha detto di sbrigarmi e di andare nella Capitale per firmare il trasferimento. Ho chiamato mia moglie per raggiungermi e per dirle di portarmi qualcosa da mettermi. Mi sono cambiato nel bagno dell'aeroporto. Sono arrivato a Roma nella tarda notte di domenica, ho passato le visite mediche, il giorno seguente mi sono allenato e il martedì ho giocato”.
TESTA AL REAL – “Con il Real sarà una partita difficile, soprattutto per il risultato che ci portiamo dall'andata. Stavamo giocando bene, stavamo controllando, però Cristiano ha spezzato la gara con una grande giocata. Credo che l'abbia toccata Florenzi: avrei voluto vedere dove sarebbe finita se non avesse deviato il pallone di quel poco. Quello che mi ha dato più fastidio è stato lo 0-2 di Jesé, perchè è arrivato nel finale di partita e perchè è nato da un'azione in cui avremmo potuto fare di più, oltre ad averci complicato di molto la gara di ritorno. Puoi fare bene o male, e loro possono essere in buona o in cattiva forma, però il Real Madrid vince quasi sempre. Questa è la sua grande virtù. È una grande squadra, e inoltre hanno un grande campione, un vincente come Cristiano Ronaldo. In ogni caso spero nello 0 a 3, non posso mentire. Andiamo al Bernabeu per vincere, abbiamo molta voglia di qualificarci, posso scommetterci. Quanto alla squadra, globalmente, spero che possa arrivare almeno terza in campionato, ed entrare in Champions League la prossima stagione”.
IL CASO TOTTI – “Può sembrare un cliché, però sono rimasto molto sorpreso quando ho cominciato ad allenarmi con una leggenda come Totti. Ci si rende conto subito perché è nel calcio da così tanto tempo, e perché è in grado di fare le cose che fa in campo. Lui è un idolo della squadra e della città. Ed è tutto meritato. Le polemiche non hanno assolutamente condizionato le dinamiche del gruppo. È stato tutto amplificato dai media, però è normale in un club come la Roma e se di mezzo c'è un giocatore come Totti. Non è stata poi una cosa così grande".
FALSO NUEVE - “Avevo già giocato diverse partite in quella posizione con il Genoa, e non ho alcun problema, anche se la mia posizione è quella di laterale mancino. Spalletti me lo aveva preannunciato che sarebbe stata quella la mia posizione, perchè avevamo anche Dzeko infortunato. Tendo ad assumermi le mie responsabilità e a non nascondermi, provo sempre a giocare con personalità, e penso che riesco a trasmetterlo a chi ho intorno. Se fossi in una squadra titubante, sarebbe diverso”.
LA CHIAMATA DI MANCINI – L’estate scorsa c’erano Milan, Napoli e Inter? Sì, sono quelle le proposte che ho ascoltato. L'Inter arrivò a chiamarmi attraverso Roberto Mancini, mi disse che erano molto interessati a me, che gli piacevo, e che - però - stavano aspettando una cessione per avere i soldi per finalizzare l'operazione. È successo durante la preparazione con il Genoa, in estate, però a dire il vero non ho più avuto notizie da loro. È finito tutto lì”.
RIMPIANTO BOCA – “La separazione dal Siviglia non è stata come me la sarei aspettata dopo sei anni nel club. Arrivata l'estate, ho avuto la possibilità di andare in prestito al Boca Juniors. Mi sentivo pronto a giocare, ma due infortuni di seguito quando sei in prestito è il peggio che può capitarti. Sono rimasto con questo rimpianto, perché era il Boca e perché era il mio paese, e perché non fu un ritorno come lo avevo immaginato. Mi piacerebbe tornare e riscattarmi, prima o poi, al Boca... Sempre se mi vogliono! ”.