Calciomercato.com

  • AFP via Getty Images
    Perotti a CM: "Volevo ritirarmi a 25 anni per colpa degli infortuni"

    Perotti a CM: "Volevo ritirarmi a 25 anni per colpa degli infortuni"

    • Francesco Guerrieri

    Scrive. Cancella. Riscrive. Ci pensa, riflette. Diego Perotti è con uno smartphone tra le mani e nella testa ripercorre tutti i momenti più significativi della sua carriera. E' arrivato il giorno di ritirarsi, ma la cosa difficile è dirlo a tutti. E' il 12 settembre 2024, a 36 anni lascia il calcio e lo annuncia con una lunga lettera sui suoi profili social: "Dopo tanti anni di carriera è stato duro non riuscire a farlo in campo - racconta in esclusiva Perotti nella nostra intervista - l'ultimo club nel quale ho giocato è stata la Salernitana, ma purtroppo erano già due anni che non scendevo in campo".


    Da quanto ci stavi pensando?
    "Nelle ultime sessioni di mercato pensavo spesso che se non avessi trovato nulla avrei smesso, così alla fine ho preso questa decisione". 

    Stefano Sorrentino di te ha detto: 'L'unico ad avermi disarmato sui rigori è Diego Perotti. Non guarda la palla ma i tuoi occhi. Decide all'ultimo. Al primo che gliene para uno bisogna fare un monumento'. Qual era il tuo segreto dal dischetto?
    "Aspettavo fino all'ultimo la mossa del portiere, sperando in un piccolo movimento da una parte o dall'altra per poi calciare nella direzione opposta; tanto loro prima o poi si devono buttare. Ma un paio me ne hanno parati...".

    Dove saresti arrivato senza gli infortuni? 
    "Me lo chiedo spesso anche io, ma non si potrà mai sapere. Magari con più continuità e un fisico più permissivo non avrei avuto quella fame di recuperare dopo ogni ko. Di infortuni gravi ce n'è stato uno solo, ma sono contento di come mi sono rialzato tante volte recuperando da noiosi problemi fisici. Quello che posso dire è che ho sempre dato tutto, mi sono anche allenato da solo andando tutti i giorni dal fisioterapista".

    A causa dei problemi fisici avevi pensato di ritirarti a 25 anni.
    "Sì, non ce la facevo più. Dopo un periodo negativo a Siviglia sono tornato in Argentina (al Boca Juniors, ndr) ma quando ho visto che neanche lì ha funzionato ci ho pensato davvero. Io facevo di tutto per cercare di stare bene, ma sono arrivato a un momento che non sapevo più cosa mangiare, quanto dormire...".

    E' vero che tuo padre Hugo, ex compagno di Maradona al Boca, ti ha chiamato così in suo onore?
    "No, sfatiamo questo mito. E' un nome che aveva già deciso mia madre".

    L'INTERVISTA COMPLETA 


    Altre Notizie