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  • Perotti a CM: "Oggi faccio mercato con i soci Tavano e Comandini"

    Perotti a CM: "Oggi faccio mercato con i soci Tavano e Comandini"

    • Francesco Guerrieri

    Scrive. Cancella. Riscrive. Ci pensa, riflette. Diego Perotti è con uno smartphone tra le mani e nella testa ripercorre tutti i momenti più significativi della sua carriera. E' arrivato il giorno di ritirarsi, ma la cosa difficile è dirlo a tutti. E' il 12 settembre 2024, a 36 anni lascia il calcio e lo annuncia con una lunga lettera sui suoi profili social: "Dopo tanti anni di carriera è stato duro non riuscire a farlo in campo - racconta in esclusiva Perotti nella nostra intervista - l'ultimo club nel quale ho giocato è stata la Salernitana, ma purtroppo erano già due anni che non scendevo in campo".


    Ranieri è la persona giusta per risollevare la Roma?

    "Sì, perché conosce la piazza, i tifosi lo adorano e ha l'esperienza per gestire questa situazione dopo aver risolto problemi peggiori in altre squadre. La rosa è molto forte, non penso che avranno grandi difficoltà a tirarsi su".

    Ci racconti un aneddoto di quando avete lavorato insieme?
    "Mi è sempre piaciuta la sua concretezza: se doveva dirci una cosa non perdeva tempo con lunghi video come capitava spesso con altri allenatori, lui andava subito al punto; è uno pratico, per me era una novità. Se dai duecento indicazioni a un giocatore, alla quinta si è già scordato tutto; lui invece sapeva come farsi capire".

    Chivu ha raccontato che per superare i fischi dell’Olimpico ha chiesto aiuto a uno psicologo, a te è mai capitata una situazione simile?  
    "Nell'ultimo periodo a Siviglia altro che fischi... Venivo insultato tutti i giorni ma non ho sofferto particolarmente, me li facevo scivolare addosso".

    Cosa fai dopo il ritiro dal calcio?
    "Non ho il patentino da procuratore, ma sto lavorando insieme ai miei soci Gian Luca Comandini e Diego Tavano (agente, tra gli altri, di Bove, ndr): a convincermi è stata la loro serietà e propensione al lavoro con i ragazzi".

    Tornando indietro c’è qualcosa che non rifaresti? 
    "No, non mi pento di nulla. Mi sarebbe solo piaciuto vivermi alcuni momenti con più calma, leggerezza e senza ansia. Prima di partite importanti ci sono state nottate passate in bianco perché non riuscivo a dormire".

    L'INTERVISTA COMPLETA 


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