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    Perisic: 'Scudetto? Non lo vince la Juve'

    Perisic: 'Scudetto? Non lo vince la Juve'

    Ivan Perisic è passato velocemente dai fischi agli applausi. Dalla brutta prestazione contro la Fiorentina a 3 gol in 3 partite tra Inter e nazionale. Ne parla a La Gazzetta dello Sport: "La qualificazione è stata una grande gioia. Ora potrò concentrarmi anima e corpo sull’Inter fino a maggio. Appena arrivato alla Pinetina, ho ringraziato Ranocchia e Santon. Sapevo che l’Italia avrebbe battuto la Norvegia. Noi e voi abbiamo meritato Euro 2016 più delle avversarie". 

    VERSO LA JUVE -  "Siamo secondi, giochiamo in casa e vogliamo vincere a tutti i costi. Vincendo poi faremmo un favore a tutte le rivali. La Juve comunque non sarebbe fuori dai giochi, resterebbero 30 giornate e loro hanno dimostrato negli ultimi anni di essere i migliori. Tevez, Pirlo e Vidal? Al tempo ho pensato che se ne andavano tre dei loro cinque uomini più importanti. Poi è vero che hanno preso diversi giocatori forti. Speriamo che abbiano bisogno di ancora un po’ di tempo per trovare il giusto assetto. Per lo scudetto ci sarà una sorpresa. Non vincerà la Juve". 

    PROGETTO INTER - Perisic è stato convinto dal progetto:  "È stato proprio il nuovo progetto ad attrarmi. L’Inter ha alzato la Champions 5 anni fa, è un club che ha fatto la storia. E possiamo sfruttare il vantaggio di non fare le coppe, che toglieranno energie alle nostre concorrenti. Meglio fare un anno senza Coppe e poi entrare in Champions che due anni in Europa League. Avrei firmato per avere 16 punti dopo 7 giornate. Non certo per il terzo posto finale. E neanche per il secondo. Sono già arrivato secondo la stagione scorsa con il Wolfsburg. Ho lasciato la Germania anche perché avevo capito che sarebbe stato impossibile rivaleggiare con il Bayern".

    IL RUOLO - Perisic in due mesi al'lnter ha già giocato ovunque: "Il ruolo preferito? Esterno di sinistra. Nel 3-5-2? Non è un problema di corsa, ma di impossibilità di essere incisivo in fase offensiva. Fino ai 14 anni ero una punta classica, poi mi sono mosso da trequartista sino ai 20 anni, quando l’allenatore del Bruges mi ha spostato sugli esterni dove ho segnato 22 gol. Esse polivalente non sempre è stato un vantaggio. Tre gol nelle ultime tre gare? E non voglio certo fermarmi ora… Fino ai 6-7 anni praticavo tantissimi sport. Credo che sarei diventato un top anche se avessi giocato a tennis, pallavolo o basket. Brozovic? Ci sono momenti così. È giovane, ha qualità e ci sarà molto utile. Gli ho raccontato di quando vissi una situazione simile a Dortmund. Ne uscirà ancora più forte". 

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