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    Perinetti a CM: 'Inzaghi è come Conte. Ventura l'uomo giusto per fare il ct'

    Perinetti a CM: 'Inzaghi è come Conte. Ventura l'uomo giusto per fare il ct'

    • Daniele Longo
    Filippo Inzaghi riparte da Venezia. Una scelta coraggiosa quella dell’ex tecnico del Milan in una piazza che ha tutte le potenzialità per tornare nell’Olimpo del calcio italiano. La regia è stata del direttore sportivo Giorgio Perinetti che in esclusiva per Calciomercato.com ha raccontato alcuni retroscena anche del rapporto con Conte e Ventura, presente e futuro della Nazionale Italiana.

    Tacopina presidente, Inzaghi allenatore e lei come direttore sportivo: Perinetti, stiamo parlando di Lega Pro o serie A?

    Eh siamo in Lega Pro (sorride, ndr). Partiamo dal presupposto che dobbiamo affrontare questa categoria ma è indubbio che la società ha avuto la chiara intenzione di crescere, di allestire una struttura forte al servizio dei vari atleti che sposeranno la nostra causa. Stiamo lavorando in un ambiente da Serie A, in una città importante. Dobbiamo cercare di andarci e per questo stiamo curando tutto nei dettagli.

    Sembrava dovesse andare a Verona e invece ha scelto il Venezia: come ha fatto a vincere questo derby in salsa veneta?

    Se devo essere sincero, lui ha convinto noi con la sua grande determinazione. La stessa che aveva da calciatore, aveva delle richieste dalla B e ha scelto noi. E’ chiaro che ci ha sorpreso positivamente la sua voglia di rimettersi in gioco e la scelta di ripartire dalla Lega Pro credo sia un segnale di umiltà. Per noi questo è stato  importante, abbiamo constatato la sua stessa voglia di crescere insieme e di portare il Venezia in alto.

    Ci racconti qualche retroscena: è stata una trattativa lampo o ci sono state delle difficoltà?

    Per quanto concerne la volontà di lavorare insieme, questa l’abbiamo avvertita subito. Ci sono state delle difficoltà per quanto concerne lo staff: essendo un allenatore molto meticoloso ha bisogno di un gruppo di lavoro ampio e con il quale devo dire che è molto legato. Anche lui ha fatto un sacrificio importante, ha richiesto uno staff di prima qualità.

    “Sono malato di Lega Pro, conosco tutti i giocatori”: come commenta queste sue prime dichiarazioni?

    Io Filippo lo conosco da tanti anni e sapevo come tanti la sua grande conoscenza del campionato di C fin dai tempi in cui era calciatore. E’ chiaro che sono rimasto sorpreso dal livello di questa conoscenza così approfondito. Lui ama il calcio e lo vive a 360°.

    Se le dico Modic, Mastalli e Di Molfetta, possono essere nuovi obiettivi del Venezia via Milan?

    Credo proprio di sì, ma ci sono anche altri giovani molto interessanti. Parleremo a tempo debito con il Milan e vedremo le loro intenzioni e cosa potremo fare insieme. E’ chiaro che adesso ci stiamo impegnando a formare una base precisa alla quale andranno aggiunti giovani che potrebbero dare freschezza e motivazioni all’intero gruppo di lavoro.

    Da Filippo Inzaghi ad Antonio Conte, un allenatore con il quale ha condiviso l’esperienza vincente al Bari. Crede di avere dei meriti dietro i successi che ha ottenuto in questi anni?

    Antonio Conte è un predestinato, chi lo conosce lo sa bene. Su questo non ci sono dubbi. Fra di noi ci sono grande stima ed affetto, io sono stato solo attento nel dargli una possibilità dopo due stagioni non felici.

    Mai come in questo Europeo ci si aggrappa proprio al c.t per provare ad alzare l’asticella di una Nazionale descritta come debole dal punto di vista tecnico…

    Io credo che farà bene anche con questa Nazionale agli Europei. Sono d’accordo con il mio amico Pruzzo: probabilmente questa è la Nazionale più debole di sempre. Ma Conte è una garanzia, l’Italia non partirà sconfitta contro nessun avversario e se dopo arriverà sarà solo per la maggiore qualità degli avversari. Mi aspetto un gruppo combattivo, che dia sempre tutto in campo. Ecco, in questo Inzaghi mi ricorda Conte: meticoloso, con grande carattere e voglia di vincere.

    Direttore, qual è  il ruolo dell’Italia in questo Europeo?

    E’ chiaro che se pronti via devi rinunciare a Marchisio e Verratti, che io considero dei top a livello mondiale, tutto diventa più difficile. Conte starà lavorando molto sull’organizzazione, sulla psicologia del gruppo. Sì, credo sia lui il grande valore aggiunto di questa Nazionale. Pronostici non ne facciamo, è chiaro che non possiamo considerarci tra le favorite. Con lui mi lega un rapporto bello e forte ma anche con Ventura sono molto amico.

    A tal proposito lo ha sentito di recente dopo la nomina a commissario tecnico della Nazionale?
    Dovevo andare al suo matrimonio, ma per motivi lavorativi ho dovuto comunicare la mia assenza. Lo considero l’uomo giusto al momento giusto.

    L’Italia del pallone si è divisa, come sempre,su questa scelta…

    Guardi, io Ventura lo lanciai ai tempi di Giarre, parliamo di anni e anni fa (ride, ndr). Sono estremamente convinto che, in carriera, abbia ottenuto meno di quanto meritasse. La sua grande capacità è quella di individuare i giovani di talento e le potenzialità a prodotto finito, sa dove possono arrivare prima degli altri. Questo è importante considerando che il serbatoio di scelta si è ridotto: siamo al 35% di giocatori italiani presenti nella nostra serie A. Io sono convinto che sia stata la scelta giusta.

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