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    Perin dà la carica: 'A Bologna serve la gara perfetta. Ma noi siamo pronti'

    Perin dà la carica: 'A Bologna serve la gara perfetta. Ma noi siamo pronti'

    • Marco Tripodi
    In una lunga intervista concessa al sito internet ufficiale del Genoa, Mattia Perin ha parlato della difficile trasferta di domenica in Emilia: “Ho letto la statistica che vede il Bologna sempre a segno nelle prime sei giornate e sempre vincente nelle partite disputate in casa – ha dichiarato il numero 1 rossoblù - Al Dall’Ara sanno tirare fuori il meglio, per noi sarà una partita complicata. Fare risultato significherebbe aver fatto una prestazione perfetta o giù di lì. Il nostro ex compagno Dzemaili è uno che può creare grattacapi con il suo tuttofare a centrocampo. Sotto l’aspetto offensivo è una squadra che punta sulla freschezza dei suoi attaccanti e sulla loro tecnica per finalizzare le azioni”. 

    Reduce da un'estate tribolata, passata a smaltire il grave infortunio al ginocchio che l'ha costretto a rinunciare agli europei, Perin, che un anno prima subì un'altra importante operazione alla spalla, spiega quale sia la ricetta che lo spinge a superare gli ostacoli incontrati lungo il cammino:  “Ho il gusto di alzarmi la mattina e venire al campo per migliorare giorno dopo giorno. Se c’è una cosa che ho imparato dall’ex preparatore Spinelli e dall’attuale Scarpi è che il lavoro paga sempre. Ed è un concetto presente all’interno del nostro gruppo”. 

    Punto fermo e trascinatore della squadra ormai da tempo, il portierone di Latina ha poi fatto il punto sull'attuale organico rossoblù: “Rispetto all’anno passato siamo più compatti, con diversi stranieri che hanno un anno di esperienza da far fruttare. Da quando sono tornato a dire il vero l’armonia nello spogliatoio non è mai mancata. Ma è bello vedere come tutte le componenti remino nella stessa direzione per centrare obiettivi importanti. Non necessariamente rappresentati da un traguardo sportivo tangibile. Un percorso che renda merito, a livello di gratificazioni, alla cultura del lavoro che c’è tra i compagni. Ragazzi – ha concluso Perin - lasciatevelo dire. Siete grandi”. 

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