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Perdite da oltre 300 milioni, l'affaire Mbappé e il peso delle inchieste: Al-Khelaifi e il PSG nella bufera
E' una stagione particolarmente importante questa per il Paris Saint-Germain. Iniziata di fatto il maggio scorso col rinnovo monstre di Kylian Mbappé e il cui esito ruoterà attorno proprio alla figura della stella della nazionale francese, tornato prepotentemente nelle cronache delle ultime ore per un mal di pancia fattosi insopportabile e che apre a scenari impensabili in vista del mercato di gennaio. E' la stagione che sarà contraddistinta anche dal primo Mondiale della storia in periodo invernale e che si disputerà in un Paese, il Qatar, che ha avviato il suo progetto di conquista di una fetta fondamentale del mercato proprio con l'acquisizione del PSG. Sono settimane estremamente delicate queste, nelle quali si intrecciano le inchieste sulle trame oscure che si celano dietro l'assegnazione della Coppa del Mondo all'emirato (e alla sua organizzazione dell'evento, in barba ad ogni tipo di rispetto per i diritti civili) e l'attualità sempre più problematica per il club campione di Francia.
QUANTI GUAI - Il malessere di Mbappé, i problemi enormi di spogliatoio scatenati dalla complicata convivenza di troppe prime donne in uno spazio palesatosi da subito eccessivamente stretto per tutti, sono solamente una parte della questione. Che - incredibile a dirsi parlando di una proprietà con possibilità illimitate - inizia ad essere pure economico. Le conseguenze della pandemia non hanno ancora allentato la morsa, come confermano le previsioni di bilancio per l'esercizio 2021/2022 portate a galla dal quotidiano Le Parisien. Lo scorso anno, dopo aver approvato un rosso da 224 milioni, il Paris Saint-Germain aveva presentato alla DNCG - la commissione di controllo dei conti del calcio francese - un preventivo di perdita fino a 300 milioni di euro. Ma, secondo fonti interne al club, la situazione potrebbe essere pure peggiore e condurre ad un passivo che toccherebbe quota 350. Un salasso, anche in considerazione del fatto che recentemente la Uefa ha comminato una multa da 65 milioni (55 dei quali sospesi) per le ripetute violazioni del Fair Play Finanziario.
AL-KHELAIFI TREMA - Un danno pure d'immagine per il presidente Nasser Al-Khelaifi, divenuto personaggio sempre più influente nella politica calcistica europea negli ultimi anni dall'alto pure della nomina a numero uno dell'ECA dopo la fuoriuscita di Agnelli. Una macchia su una reputazione che nelle ultime settimane è stata intaccata pesantemente anche dalle inchieste sullo stesso Al-Khelaifi - la presunta detenzione in Qatar di un giornalista entrato in possesso di materiale scottante che lo riguardava - e da quella di Mediapart sugli attacchi social arrivati nei confronti anche di Mbappé da un gruppo di hacker a libro paga del PSG. Una vicenda dai contenuti non ancora del tutto definiti ma che avrebbero ulteriormente irrigidito i rapporti col giocatore, pronto a tutto pur di salutare quanto prima la compagnia. Un altro danno d'immagine per la gestione di Al-Khelaifi e per la famiglia reale qatariota che, proprio nell'anno in cui tocca il suo punto più alto a livello di visibilità e popolarità, rischia di vedere implodere in poche settimane un intero sistema.
QUANTI GUAI - Il malessere di Mbappé, i problemi enormi di spogliatoio scatenati dalla complicata convivenza di troppe prime donne in uno spazio palesatosi da subito eccessivamente stretto per tutti, sono solamente una parte della questione. Che - incredibile a dirsi parlando di una proprietà con possibilità illimitate - inizia ad essere pure economico. Le conseguenze della pandemia non hanno ancora allentato la morsa, come confermano le previsioni di bilancio per l'esercizio 2021/2022 portate a galla dal quotidiano Le Parisien. Lo scorso anno, dopo aver approvato un rosso da 224 milioni, il Paris Saint-Germain aveva presentato alla DNCG - la commissione di controllo dei conti del calcio francese - un preventivo di perdita fino a 300 milioni di euro. Ma, secondo fonti interne al club, la situazione potrebbe essere pure peggiore e condurre ad un passivo che toccherebbe quota 350. Un salasso, anche in considerazione del fatto che recentemente la Uefa ha comminato una multa da 65 milioni (55 dei quali sospesi) per le ripetute violazioni del Fair Play Finanziario.
AL-KHELAIFI TREMA - Un danno pure d'immagine per il presidente Nasser Al-Khelaifi, divenuto personaggio sempre più influente nella politica calcistica europea negli ultimi anni dall'alto pure della nomina a numero uno dell'ECA dopo la fuoriuscita di Agnelli. Una macchia su una reputazione che nelle ultime settimane è stata intaccata pesantemente anche dalle inchieste sullo stesso Al-Khelaifi - la presunta detenzione in Qatar di un giornalista entrato in possesso di materiale scottante che lo riguardava - e da quella di Mediapart sugli attacchi social arrivati nei confronti anche di Mbappé da un gruppo di hacker a libro paga del PSG. Una vicenda dai contenuti non ancora del tutto definiti ma che avrebbero ulteriormente irrigidito i rapporti col giocatore, pronto a tutto pur di salutare quanto prima la compagnia. Un altro danno d'immagine per la gestione di Al-Khelaifi e per la famiglia reale qatariota che, proprio nell'anno in cui tocca il suo punto più alto a livello di visibilità e popolarità, rischia di vedere implodere in poche settimane un intero sistema.