
Milan-Zirkzee, i tre motivi che hanno portato alla fumata nera
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MILAN, CON REDBIRD MENO SOLDI AGLI AGENTI: I DATI
COSA MANCA PER CHIUDERE - Il club inglese ha ormai dato il via libera su tutte le voci riguardanti l’affare Zirkzee. La clausola rescissoria sarà versata nelle casse del Bologna, l’ingaggio da far percepire a Zirkzee è stato definito (seppur il centravanti avesse già concordato con il Milan un contratto di 5 anni con ingaggio da 4 milioni di euro netti a stagione) – mancano solamente gli ultimi dettagli burocratici da sistemare prima che il semaforo si accenda definitivamente sul verde – e lo United ha ritenuto congrua la richiesta di 15 milioni di euro di commissioni richiesti da Kia Joorabchian, agente che cura gli interessi del centravanti classe 2001. Tutto fatto dunque per l’arrivo di Zirkzee in Premier League: l’attaccante, attualmente impegnato con la sua Nazionale con Euro 2024, andrà a completare un reparto offensivo di assoluto livello, con l’opportunità di giocare insieme a un altro ex gioiello della nostra Serie A come Rasmus Hojlund, Red Devil dallo scorso agosto. Una volta che gli inglesi pagheranno la clausola rescissoria al Bologna e le commissioni a Joorabchian, l'operazione potrà dichiararsi conclusa. Ma cos’ha portato il Milan a veder sfumare la pista prediletta come sostituto naturale di Olivier Giroud ed erede della casacca numero 9?
COMMISSIONI – I motivi sono almeno tre. Partiamo dal nocciolo fondamentale della questione: il discorso legato alle commissioni. Un aspetto della trattativa decisivo per la fumata nera che ha portato gli ambienti di Via Aldo Rossi a virare su altri profili come Alvaro Morata dell’Atletico Madrid – reale e concreta prima opzione, allo stato attuale dei fatti – e Romelu Lukaku del Chelsea – solida alternativa, ma in orbita Napoli -. La squadra mercato rossonera, informato il Bologna della volontà di pagare la clausola rescissoria da 40 milioni di euro e registrata la fiducia da parte del giocatore (con il quale aveva anche raggiunto un accordo di massima sulla durata del contratto e sull’ingaggio da percepire), ha riscontrato le prime difficoltà una volta che si è seduta a trattare direttamente con il super procuratore anglo-iraniano Kia Joorabchian: per chiudere l’affare, infatti, l’agente ha fatto richiesta di commissioni pari a 15 milioni di euro, una diretta proposta fatta pervenire sul tavolo di Ibrahimovic, Furlani, Moncada e D’Ottavio e che ha indispettito, e non poco, il board meneghino che ha considerato la cifra elevata – dato anche il fatto che avrebbe alzato il costo dell’operazione a bilancio a 17,25 milioni di euro a livello di ammortamento annuo -. La valutazione rossonera si discostava dalla richiesta di Joorabchian: la lunga partita a scacchi non ha portato alcun vincitore, ma solo un vinto, il Milan che ha scelto di non sottostare alle volontà dell’agente di Zirkzee, virando su altri elementi e facendo naufragare la trattativa. D’altronde, parole del senior advisor di RedBird Zlatan Ibrahimovic: "Qui non si fa beneficenza. C'è una lista. C'è un'opzione uno, poi ce ne sono altre".
LO UNITED – Ma il clamoroso dietrofront, dopo la netta pole position conquistata su Zirkzee, assume senz’altro altri contorni, altre sfumature. Il Milan è rimasto fiducioso di risolvere la questione commissioni, anche perché reali quanto concreti sondaggi da parte di altri top club in giro per l’Europa non c’erano stati. Questo, sino a quando il Manchester United ha deciso di irrompere sulla scena e complicare una situazione che, già di per sé, a causa delle richieste di Joorabchian, era diventata complessa e delicata. Il fascino di una nuova avventura all’estero, la prima da protagonista, il blasone della Premier League e di una squadra storica come il Manchester United sono tutti fattori che sono stati presi seriamente in considerazione. Il tutto, ovviamente, va unito a una disponibilità economica che può considerarsi come fuori portata per qualsiasi club italiano, Milan compreso. E così, dopo i primi sondaggi, le prime chiacchierate informali, sono cominciate le chiamate dirette sia al giocatore che all’entourage. Constatata l’apertura a vivere la prossima tappa professionale in Inghilterra, i Red Devils hanno accelerato i contatti e definito i dettagli dell’operazione, comunicando al Bologna di voler pagare la clausola di 40 milioni inserita nel contratto di Zirkzee e rassicurando Joorabchian sul pagamento dei 15 milioni di commissioni che avevano messo in stan-by l’affare con il Milan. Una pura questione di soldi.
VOLONTA’ NON FERREE – In ultimo, a proposito di contatti, a orientare Zirkzee verso la Premier League è stata la sua stessa volontà, decisiva per dare il via libera all’operazione che lo porterà alla corte di ten Hag. La società di Via Aldo Rossi, da mesi, ha accarezzato l’idea di affidare la propria casacca numero 9 all’olandese, coccolando e spiegando al giocatore la bontà del progetto rossonero e la centralità che l’ex Bayern Monaco avrebbe assunto nelle dinamiche del nuovo tecnico Paulo Fonseca. E, almeno in un primo momento, la volontà di Zirkzee era stata decisiva per indirizzare la sua carriera verso il capoluogo lombardo, sponda rossonera. La fiducia del Milan risiedeva, appunto, nel fatto di poter contare sulla più totale disponibilità del giocatore e su un canale preferenziale, su una carta importante da giocarsi in caso di possibile concorrenza da parte di altre società (come Arsenal e Juventus che avevano sondato il calciatore olandese). Ed è in questo tassello che s’inserisce il certosino lavoro compiuto dal manager dei Red Devils, nonché connazionale di Zirkzee, Erik ten Hag. Una volta rinnovata la fiducia da parte della dirigenza inglese e confermata la sua posizione come allenatore del Manchester United (nonostante la mancata qualificazione alla Champions League e il solo successo in FA Cup nella finale contro i rivali cittadini del Manchester City), il tecnico ex Ajax ha incominciato a tessere le tele dello sgarbo al Milan, contattando direttamente Joorabchian e parlando telefonicamente, a più riprese, con lo stesso Joshua Zirkzee, convintosi, nel corso delle settimane, di sposare la causa dello United e venir meno alla parola data – seppur nel calcio, senza una firma vera e propria, nero su bianco, abbia un valore ormai minimo, specialmente in intricate operazioni di mercato – ai rossoneri. La storia d’amore tra Zirkzee e il Milan, dunque, si chiude così, senza nemmeno aver mai avuto l’opportunità di cominciare realmente.