VOLONTA’ NON FERREE – In ultimo, a proposito di contatti, a orientare Zirkzee verso la Premier League è stata la sua stessa volontà, decisiva per dare il via libera all’operazione che lo porterà alla corte di ten Hag. La società di Via Aldo Rossi, da mesi, ha accarezzato l’idea di affidare la propria casacca numero 9 all’olandese, coccolando e spiegando al giocatore la bontà del progetto rossonero e la centralità che l’ex Bayern Monaco avrebbe assunto nelle dinamiche del nuovo tecnico Paulo Fonseca. E, almeno in un primo momento, la volontà di Zirkzee era stata decisiva per indirizzare la sua carriera verso il capoluogo lombardo, sponda rossonera. La fiducia del Milan risiedeva, appunto, nel fatto di poter contare sulla più totale disponibilità del giocatore e su un canale preferenziale, su una carta importante da giocarsi in caso di possibile concorrenza da parte di altre società (come Arsenal e Juventus che avevano sondato il calciatore olandese). Ed è in questo tassello che s’inserisce il certosino lavoro compiuto dal manager dei Red Devils, nonché connazionale di Zirkzee, Erik ten Hag. Una volta rinnovata la fiducia da parte della dirigenza inglese e confermata la sua posizione come allenatore del Manchester United (nonostante la mancata qualificazione alla Champions League e il solo successo in FA Cup nella finale contro i rivali cittadini del Manchester City), il tecnico ex Ajax ha incominciato a tessere le tele dello sgarbo al Milan, contattando direttamente Joorabchian e parlando telefonicamente, a più riprese, con lo stesso Joshua Zirkzee, convintosi, nel corso delle settimane, di sposare la causa dello United e venir meno alla parola data – seppur nel calcio, senza una firma vera e propria, nero su bianco, abbia un valore ormai minimo, specialmente in intricate operazioni di mercato – ai rossoneri. La storia d’amore tra Zirkzee e il Milan, dunque, si chiude così, senza nemmeno aver mai avuto l’opportunità di cominciare realmente.