Perché Rashford vuole lasciare il Manchester United
LA ROTTURA TRA AMORIM E RASHFORD - La rottura tra Marcus e Amorim è arrivata quando l’allenatore non l’ha convocato per il derby di Manchester contro il City: fuori lui e Garnacho: l’argentino che ha voltato subito pagina allenandosi più forte di prima e quattro giorni dopo era già in campo contro il Tottenham in Coppa di Lega. Marcus no, è rimasto fuori anche nelle gare successive con Bournemouth e Wolverhampton. È tornato a sorpresa col Newcastle: 90 minuti in panchina. Marcus è stanco di come viene gestito e vuole cambiare aria.
IL RETROSCENA - Il The Athletic ha ricostruito il “caso” Rashford, raccontando un retroscena legato a un dialogo che i due avrebbero avuto prima della partita tra Manchester United ed Everton del 1º dicembre, nella quale l’attaccante inglese ha fatto due gol: Amorim è rimasto infastidito quando gli è stato raccontato che il giocatore è stato visto in giro per locali due giorni prima della partita; Rashford ha smentito tutto. Altro mese altro episodio: a gennaio viene avvistato per due sere di fila nei locali di Belfast, mercoledì e giovedì, dandosi poi malato all’allenamento del venerdì. In quel caso, aveva dichiarato di essere uscito solo il mercoledì sera.
IL MANCHESTER APRE ALLA CESSIONE DI RASHFORD: LE CONDIZIONI - Al di là di tutto la rottura tra Rashford e l’allenatore è insanabile, il giocatore vuole andare via e il Manchester valuterà le varie proposte in arrivo: i Red Devils aprono anche a un prestito con diritto di riscatto e sono disposti a pagare una percentuale dell’ingaggio totale da 10,5 milioni di euro netti a stagione, sia il Milan che la Juventus hanno avuto dei contatti esplorativi con l’entourage del giocatore per capire i margini di trattativa, al momento però non c’è l’accordo su come dividersi lo stipendio totale del giocatore.