Alti e bassi: perché?| Chievo, alziamo la guardia
revenire è meglio che curare. Saggia filosofia orientale che aiuta spesso a riflettere. Il Chievo oggi non è malato. Ma allo stesso tempo non gode della miglior salute. I sintomi dell'influenza sono spuntati a Cesena. Brividi lungo la schiena. E nulla più. Ma ignorare i messaggi del corpo non avrebbe senso. E Giovanni Sartori, giusto per l'occasione, veste i panni del medico di famiglia. Il direttore conosce il paziente, ha in mano la cartella clinica. Sa come agire e cosa prescrivere.
Le tre sconfitte di fila nelle quali sono incappati Pellissier e compagni hanno, di fatto, avuto l'effetto di veder dilapidato il "tesoretto" di punti che il Chievo aveva raccolto nella lunga serie positiva iniziata dopo la debacle di Udine. Oggi la squadra di Pioli sembra essere più che mai "Jeckill e Hyde". Discontinua. Grande con le grandi. Spesso piccola con le piccole.
Sartori, ha già trovato una risposta alla discontinuità del Chievo?
"No, purtroppo no. E ci sto pensando da tempo. E questa alternanza di prestazioni mi preoccupa non poco. Osservo il cammino e vedo una squadra che spesso si è regalata grandi prestazioni contro le squadre di prestigio del torneo, ma allo stesso tempo ha concesso troppo a chi come noi è in lotta per la salvezza".
La sua analisi?
"Sarebbe cosa gravissima se si trattasse di sbagliato approccio e calo di stimoli. Non ce lo possiamo permettere Anche perché la nostra salvezza passa proprio attraverso gli scontri diretti con le avversarie alla nostra portata. E non possiamo di certo prescindere da alcuni valori di campo come intensità, attenzione, voglia di strappare sempre il massimo risultato".
Sembra tuttavia...
"Sembra tuttavia che qualcosa sia mancato. E visto che il campionato di quest'anno è atipico, e le sorprese sono dietro l'angolo, invito tutti ad alzare la guardia. E mi spiego con un esempio: il Bari dispone di una buonissima squadra. Non pensiamo certo che sia tanto inferiore ad altre. Eppure oggi in classifica ha appena 15 punti. Il messaggio? È durissima per tutti. Anche per noi".
Avrà pure parlato con Pioli. Quando analizzate queste situazioni di discontinuità riuscite a trovare una formula che possa essere risolutiva?
"Fosse così, non saremmo qui a parlare di questa situazione. Di sicuro dobbiamo renderci consapevoli di una cosa. Il Chievo non è fuori dai giochi salvezza. E se cadiamo dentro al calderone, non sarà facile uscirne alla svelta. Naturalmente dobbiamo evitare che questo accada".
Il mercato estivo ha migliorato il tasso qualitativo della squadra. Eppure il campo dice che oggi il Chievo ha fatto peggio (quattro punti in meno) rispetto al passato più recente. La cosa la preoccupa?
"Non so dire se realmente questa squadra è migliore sul piano qualitativo rispetto all'anno scorso. Di sicuro la posizione di classifica non è ancora preoccupante, ma allo stesso tempo non ci autorizza a stare tranquilli. Nelle ultime tre partite abbiamo dilapidato il grande vantaggio che avevamo ricavato tra noi e chi insegue. Ora dobbiamo cambiare registro".
Sartori, Pioli è mai stato messo in discussione?
"Credo che dopo quanto è stato fatto fino ad oggi, e visti i 31 punti in classifica, sarebbe ingeneroso e ingiusto lasciarsi andare a valutazioni negative nei confronti di Pioli e degli stessi giocatori. Allo stesso tempo, però, dico: facciamo attenzione tutti a quanto sta succedendo. Nessuno può permettersi di pensare che il Chievo è fuori pericolo. Ci sono troppi buchi neri. E sono tante le partite che ci hanno messo nella condizione di pensare. Esempi? Lecce, Cagliari, il Brescia all'andata. E altre ancora. Approccio e prestazione non hanno convinto. La rotta va invertita".
Dimitrijevic e Uribe non si sono proprio visti. Pulzetti poco. L'incidenza del mercato invernale non doveva essere più importante?
"Tutto calcolato. Pulzetti era pronto. Gli altri due no. Uribe, poi, è giovane, arriva da un calcio diverso, deve ambientarsi. Da lui ci aspettiamo una crescita veloce. Ma i tempi di integrazione vanno rispettati".
Non ultimo, anche gli arbitri vi hanno penalizzato. Pesantemente per giunta. Anche se non deve essere un alibi.
"Di solito si dice: a fine stagione gli episodi a torto e favore vanno ad equilibrarsi. Per il momento mi sembra che questo discorso non valga per noi. Abbiamo subito almeno 4-5 torti evidenti. E non segnalo nessun episodio a nostro favore. Il Chievo continuerà ad essere collaborativo nei confronti della terna arbitrale. Pensiamo sia la cosa più giusta da fare. Ma ci aspettiamo maggiore attenzione nei nostri confronti".