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Perché l'Inter batte sempre l'Atalanta e come Gasperini, stavolta, può incartare Inzaghi
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SFIDA VERITÀ - Il match del Gewiss mette di fronte la prima con la terza, distanti 3 punti. Una sfida da sogno che si incastona alla perfezione nella lotta Scudetto con il Napoli che va a Venezia e la sosta per le nazionali che incombe. Non poteva esserci momento migliore per testare e testarsi in vista del rush finale. I nerazzurri di Bergamo arrivano alla sfida verità sulla scia dell’entusiasmo dopo un successo storico come quello per 4 a 0 in casa della Juventus. Ora, come se ci trovassimo nel livello finale di un videogioco, arriva il mostro finale, quello imbattibile, quello che ti costringe a passare notti insonne per trovare un varco, un punto debole per batterlo, almeno stavolta.
PROBABILI FORMAZIONI DI ATALANTA-INTER
LE CHIAVI DEL MATCH - Ma perché l’Inter batte sempre l’Atalanta? E come fare per cambiare questa che ormai è ben più di una tendenza? Tanto, anche se non tutto, passa dal modo opposto con il quale la squadra di Inzaghi e quella di Gasperini interpretano le partite. Lautaro e compagni giocano un calcio fluido, imprevedibile, fatto di movimenti più che di dribbling, di automatismi ormai oliati per una squadra che, uomo in più, uomo in meno, è la stessa ormai da anni. Anche i padroni di casa hanno la stessa guida da tempo e una filosofia ben definita. Correre, pressare, seguire l’uomo designato fino agli spogliatoi, arretrare talvolta e poi riversarsi nella metà campo avversaria, muoversi come un’onda che travolge tutto e tutti.
MOSSE E CONTROMOSSE - Ormai è cosa risaputa: proprio la tendenza della Dea a giocare una sorta di marcatura a uomo, a tutto campo, è un’arma a doppio taglio contro l’Inter che vorticosa com’è prende lei il gioco in mano e fa partire un tourbillon di movimenti, una rumba che spesso e volentieri ha punito tanti avversari, Atalanta in primis. L’Inter d’altronde è l’unica squadra che porta i centrocampisti a impostare davanti alla propria area di rigore, apre i difensori e li porta in zone poco bazzicate in altri club. Un caos organizzato che scombina i piani di squadre più meccaniche come quella del Gasp. L’allenatore di Grugliasco dal canto suo negli ultimi anni sta diventando sempre meno radicale sulle sue posizioni: spesso la sua marcatura a uomo è stata mitigata, alternandola con un blocco più basso a seconda delle esigenze.
COSA FARE PER VINCERE - Serviranno queste e altre accortezze tattiche alla Dea per rompere il tabù e battere finalmente la bestia nerazzurra. La squadra d’altronde ora vola e ha una freschezza che non poteva avere prima a causa dei tantissimi impegni tra le varie competizioni. Servirà, come sottolineato da Arrigo Sacchi su La Gazzetta dello Sport, un’aggressione pressoché totale in zona avanzata, in modo da non far respirare i tanti creatori di gioco dell’Inter, in modo da impedirne il palleggio dal basso. Un compito quello del pressing che toccherà anche agli attaccanti che dovranno sacrificarsi per il bene della squadra, per ritornare ad avere quella superiorità fisica che l'Atalanta è abituata ad avere sulle rivali ma che con l’Inter tende a soffrire, come sottolineato invece da Paolo Condò sul Corriere della Sera. Tattica, strategia, coraggio e personalità: le mille chiavi di lettura di un match che può cambiare il ritmo delle cose.
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