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  • Per Osimhen e il suo agente TikTok è un pretesto: solo Napoli può far cambiare idea al giocatore

    Per Osimhen e il suo agente TikTok è un pretesto: solo Napoli può far cambiare idea al giocatore

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Non occorre essere napoletani veraci per capire da che parte stiano i tifosi azzurri nella querelle, nata con la pubblicazione sui social del club (precisamente TikTok), di un video ironico sul rigore sbagliato a Bologna da Osimhen. Che il giocatore si sentisse seriamente accusato e che il suo agente, Calenda, ipotizzasse la richiesta danni nei confronti del Napoli, era perfino prevedibile. Tuttavia tutto ciò avrebbe conseguenze nefaste solo se inciderà negativamente sul rinnovo del contratto dell’attaccante nigeriano.

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    Bisogna dire che, al di là dello scivolone nella comunicazione (ieri le scuse ufficiali), il presidente De Laurentiis, in ben undici incontri con Calenda, non era riuscito a venire a capo della questione, nonostante sul tavolo fosse stata messa la disponibilità per ben dieci milioni netti l’anno. Era chiaro a tutti - anche allo steso De Laurentiis - che agente e calciatore la tirassero per le lunghe nel tentativo di guadagnare tempo. Perché, nonostante dieci milioni siano tanti, Osimhen sa di avere la possibilità di guadagnarne molti di più, senza andare in Arabia, svincolandosi a zero.

    Sventuratamente per il Napoli, la vicenda TikTok ha offerto un pretesto che l’agente cercava. Non solo lui e il calciatore fanno gli offesi, ma minacciano - più che mai seriamente - di andarsene. Per fortuna che il mercato è chiuso e che a gennaio, un’operazione così complicata non si può fare, altrimenti la frittata sarebbe servita. Invece, proprio Napoli, intesa come unico soggetto tra squadra e città, può consentire a Osimhen di far sbollire la rabbia, riacquistare la serenità e continuare a giocare per la gente che lo ama. Ci vuole buona volontà da parte di tutti, ma è l’unica strada seriamente percorribile.

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