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Per l'Italia e per il Milan: il Florenzi terzino non brilla, Pioli può dare una mano a Mancini
Riscatto. Una parola che abbiano letto e sentito in diverse occasioni a proposito di un calciatore, in termini di voglia di riprendersi spazio e protagonisto dopo qualche esperienza negativa o di volontà di convincere un club a puntare con convinzione su di lui anche per il futuro. Un termine che si addice alla perfezione ad Alessandro Florenzi che, dopo tante incomprensioni con la Roma ed una serie continua di prestiti in giro per l'Europa, vuole mettere le radici a Milano e al Milan, che ha deciso di puntare sulla sua versatilità strappando il prestito ad un milione di euro con opzione di riscatto a 4,5 milioni. Per l'esterno romano riscatto vuol dire però riprendersi quel posto da titolare in Nazionale perso all'inizio dell'ultimo Europeo, per un infortunio muscolare che lo ha privato di alcune delle emozioni vissute in campo dai campioni guidati da Mancini, magari cercando di cancellare immediatamente il ricordo della prova poco brillante fornita contro la Bulgaria.
IN RODAGGIO - Florenzi era a secco di partite vere da diverso tempo e i soli 31 minuto concessi da Pioli nelle prime due giornate di campionato non sono risultati sufficienti a scaldare un motore che ha ancora un evidente bisogno di rodaggio, tanto più in una posizione - quella di esterno di difesa - che ormai è diventata la sua da qualche stagione a questa parte ma di cui ancora non sembra essere del tutto padrone. Trentadue apparizioni da terzino nell'ultima annata disputata tra le fila del Paris Saint-Germain, 24 nel 2019/2020 tra Roma e Valencia e 29, in giallorosso, nel 2018/19, soltanto per prendere in considerazione un arco temporale ravvicinato: l'evoluzione del Florenzi mezz'ala ed esterno offensivo a laterale basso è ormai storia di tanti anni fa, anche in azzurro. La difficile ripresa dal grave infortunio al ginocchio subito nel 2016 e la mancanza di fiducia e continuità degli ultimi anni hanno contribuito a generare una serie di alti e bassi che Florenzi vorrebbe finalmente cancellare con un'annata positivo a tutto tondo.
TERZINO O ALA? E quella duttilità che per certi versi ha rappresentato un limite alla sua definitiva consacrazione può essere invece la chiave di volta per convincere il Milan e Pioli ad essere una risorsa preziosa nel corso della stagione. Alternativa in difesa a un Davide Calabria in rampa di lancio e oggi concorrente per un posto anche in azzurro, insieme a Di Lorenzo e Toloi, ma assolutamente spendibile anche come opzione per il terzetto offensivo rossonero alle spalle del centravanti, in quella posizione occupata oggi con spiccato senso tattico da Saelemaekers - giocatore che ricorda tanto il primo Florenzi - e che potrebbe essere anche, seppur con caratteristiche differenti, dall'ultimo arrivato Messias. La concorrenza non spaventa perché nel calcio di oggi e in certi contesti è la normalità, ma per Florenzi questo vuole essere l'anno del riscatto. Inteso come rivincita ma anche come permanenza nel Milan del futuro.
IN RODAGGIO - Florenzi era a secco di partite vere da diverso tempo e i soli 31 minuto concessi da Pioli nelle prime due giornate di campionato non sono risultati sufficienti a scaldare un motore che ha ancora un evidente bisogno di rodaggio, tanto più in una posizione - quella di esterno di difesa - che ormai è diventata la sua da qualche stagione a questa parte ma di cui ancora non sembra essere del tutto padrone. Trentadue apparizioni da terzino nell'ultima annata disputata tra le fila del Paris Saint-Germain, 24 nel 2019/2020 tra Roma e Valencia e 29, in giallorosso, nel 2018/19, soltanto per prendere in considerazione un arco temporale ravvicinato: l'evoluzione del Florenzi mezz'ala ed esterno offensivo a laterale basso è ormai storia di tanti anni fa, anche in azzurro. La difficile ripresa dal grave infortunio al ginocchio subito nel 2016 e la mancanza di fiducia e continuità degli ultimi anni hanno contribuito a generare una serie di alti e bassi che Florenzi vorrebbe finalmente cancellare con un'annata positivo a tutto tondo.
TERZINO O ALA? E quella duttilità che per certi versi ha rappresentato un limite alla sua definitiva consacrazione può essere invece la chiave di volta per convincere il Milan e Pioli ad essere una risorsa preziosa nel corso della stagione. Alternativa in difesa a un Davide Calabria in rampa di lancio e oggi concorrente per un posto anche in azzurro, insieme a Di Lorenzo e Toloi, ma assolutamente spendibile anche come opzione per il terzetto offensivo rossonero alle spalle del centravanti, in quella posizione occupata oggi con spiccato senso tattico da Saelemaekers - giocatore che ricorda tanto il primo Florenzi - e che potrebbe essere anche, seppur con caratteristiche differenti, dall'ultimo arrivato Messias. La concorrenza non spaventa perché nel calcio di oggi e in certi contesti è la normalità, ma per Florenzi questo vuole essere l'anno del riscatto. Inteso come rivincita ma anche come permanenza nel Milan del futuro.