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    Per Conte non è solo una partita: dal turnover rischioso di Pirlo al jolly Eriksen, ecco come l'Inter può vincere

    Per Conte non è solo una partita: dal turnover rischioso di Pirlo al jolly Eriksen, ecco come l'Inter può vincere

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Non posso certo biasimare Andrea Pirlo se questa sera farà turnover massiccio nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. Un allenatore deve sentirsi libero di compiere qualsiasi scelta in ragione della rosa e degli impegni che va ad affrontare. Devo solo avvisare i miei accaniti lettori che così facendo la Juventus non è per niente sicura di arrivare in finale. Anzi, rischia concretamente una clamorosa eliminazione dopo il successo di San Siro

    La ragione per la quale penso e scrivo tutto questo risiede nel fatto che l’Inter, oltre a recuperare Hakimi e Lukaku, schiererà la formazione titolare (mancano Vidal e Sanchez, entrambi squalificati, ma il secondo sarebbe andato solo in panchina) e ha una determinazione totale nel ribaltare il risultato dell’andata. Conte non fa conti e nemmeno sconti. Se la gioca con i migliori: dalla difesa (Skriniar, de Vrij, Basytoni) all’attacco (Lukaku e Lautaro Martinez), passando per un centrocampo dove Darmian dovrebbe avere superato Young a sinistra. Hakimi giocherà a destra e, in mezzo, dovrebbero esserci Brozovic (centrale) con Barella (mezzo destro) e Eriksen. Proprio il danese potrebbe essere la carta in più. Sia perché rivitalizzato dalla ritrovata fiducia di Conte, sia perché formidabile esecutore di calci da fermo.

    Insomma, per l’allenatore dell’Inter, quella di stasera, non è solo una partita, ma un nodo gordiano da sciogliere a suo favore: per la qualificazione, per la rivalità con la Juve, per non riaccendere polemiche sugli obiettivi stagionali. Pirlo, invece, cambia la difesa per quattro quinti rispetto alla gara con la Roma (Buffon, Cuadrado, Demiral, de Ligt) e conferma Danilo. In mezzo ritrova Bentancur e ripropone Rabiot. Davanti lancia Kulusevski, accanto a Ronaldo fin dal primo minuto, come una settimana fa. L’unico dubbio che accompagna questa vigilia è sapere chi gioca a destra del centrocampo a quattro: se sarà Bernardeschi, come scrive La Gazzetta dello Sport, la Juve avrà un fianco da cui essere attaccata senza troppi problemi. A sinistra, invece, dovrebbe agire Chiesa che, in coppia con Danilo, dovrà arginare Hakimi e, nel limite del possibile, metterlo anche in minoranza. 
     
     


    La chiave del confronto, almeno secondo me, sarà la contrapposizione tra Lukaku-Lautaro e Demiral-de Ligt. Non potendo aspettare la Juve che parte da una posizione di vantaggio, l’Inter attaccherà subito (deve vincere 2-0 o segnare almeno tre gol), mettendo sotto pressione sia il reparto che il sistema difensivo bianconero. Demiral e de Ligt sono molto bravi, ma non hanno le caratteristiche di Chiellini e Bonucci dei quali si è detto, giustamente, essere capaci di controllare gli avversari sia accettando l’uno contro uno, sia abbassando la linea di difesa. Al contrario, la coppia turco-olandese marca scalando in avanti e, a volte, allontanandosi dall’area di rigore. Per cui dire che la Juventus si gioverà di una fase difensiva più attenta, significa cozzare con le peculiarità tattico-agonistiche dei due centrali di reparto. Sarà perciò una Juve diversa, certamente motivata, ma non per questo impermeabile. Fa scuola, in questo senso, il gol subìto all’andata, quando de Ligt e Demiral si sono fatti sorprendere da Sanchez e infilare da Lautaro (uno era fuori posizione, l’altro non ha saputo contenere l’argentino).

    A svantaggio della Juve c’è un’altra considerazione da fare. La lunga lista di diffidati che potrebbero giocare con il freno a mano tirato per la paura di incorrere nell’ammonizione fatale per la finale. Si tratta, oltre che di de Ligt e Demiral, di Bentancur, Bernardeschi, Chiesa, Ronaldo, Rabiot. Più i probabili panchinari Morata e Alex Sandro e l’indisponibile Arthur. Dovesse subire un gol, la Juve non deve incorrere nell’errore di difendersi, pensando che lo 0-1 ancora la qualificherebbe. Quello sarebbe il modo migliore per incoraggiare l’Inter ad attaccare per cercare il secondo. A loro volta, i nerazzurri non devono sbilanciarsi (ma con il 3-5-2 è quasi impossibile), avendo sei uomini in totale a presidio della porta, per non lasciar campo alle ripartenza avversarie. Prevedere una partita avvincente non è difficile. Più arduo capire chi vince: dico Inter, pensando che l’esito sarà del tutto sorprendente. 

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