Pepe|: Udine, la mia seconda casa
Simone Pepe è emozionato. Lo si capisce dalla voce, quando raggiunto al telefono in esclusiva da Udineseblog, ha già capito di che cosa si sarebbe parlato. Domenica per la prima volta entrerà al Friuli con un bianconero diverso addosso: “ritorno in un posto dove ho vissuto una avventura fantastica. Mi sono sentito a casa e per questo ringrazio tifosi e società che mi hanno trattato benissimo”
Merito però soprattutto suo se poi è riuscito ad affermarsi: “I meriti stanno in mezzo: una società che crede in te tu che dai tutto per diventare importante e soprattutto i tifosi che ti fanno diventare tale”
Quale il ricordo più bello che ha dell’esperienza col bianconero targato 1896? “Prima di tutto l’essere rimasto a tutti i costi il primo anno quando ero considerato l’ultima punta. Poi calcisticamente parlando Udinese-Borussia: i rigori, lo stadio, l’emozione della Coppa”.
Una Europa che, oggi, a Torino deve essere una costante obbligatoria...“Qui tutto è ingrandito: è ampliato. per quello che riguarda le sfide europee, l’europa vera l’ho provata a Udine per la prima volta e questa per me è una cosa importante e indimenticabile. Anche perché me l’ero conquistata con i compagni”.
Udine-Torino: due modi di vivere completamente diversi. “In Friuli si vive tranquillamente anche se sei un personaggio pubblico: da noi giocatori è apprezzato perché hai tutto per fare il professionista. Qui a Torino sono espansivo e mi sono ambientato subito, ma è logico che sia completamente diverso il rapporto con tutti, perché come detto tutto è amplificato”.
Ha rischiato per un pelo di trovare anche Di Natale...“non so come è andata davvero la trattativa: perché i matrimoni si fanno in due. Dire no alla Juve è comunque un gesto coraggioso ed è particolare per un calciatore. Non faccio l’ipocrita e i tifosi lo sanno: per me, ad esempio, è stata l’occasione della vita, e non avrei avuto il coraggio che ha avuto Totò. Penso sia umano. Però non dimentico mai la possibilità che ho avuto è stata creata da Udine e voglio ringraziare anche Marino al quale devo tutto: ci sentiamo spesso a distanza di tempo. Sarò sempre riconoscente al Friuli”.
Non incrocerà a Udine il suo amico di sempre, Ferronetti: “L’ho chiamato due settimane fa. Non sapeva ancora l’esito degli esami. Ieri gli ho mandato un messaggio: sono davvero affranto per un ragazzo così serio e sfortunato. Posso dire che l’anno scorso pur di tornare presto lavorava dalla mattina alle 8 alle 6 di sera. Spero solo che il destino gli ridia almeno un quarto di quanto tolto. Con Ferro siamo amici da sempre e non so davvero cosa dire. Siamo legatissimi, lo sanno tutti. Maurizio Domizzi poi mi ha raccontato dell’intervento e non ci volevo credere”.
In tema vecchie conoscenze a Torino ritrova Quagliarella: “Non me l’aspettavo perché non se n’è parlato: è successo tutto in un momento. Noi abbiamo trovato un grande giocatore e siamo stati fortunati”.
Quagliarella-Pepe, un pezzo di Nazionale nato a Udine: “La Nazionale conquistata con l’Udinese è stata un’altra cosa importantissima. E anche per questo dirò grazie a tutti, perché se ho raggiunto il sogno di ogni calciatore il merito, ripeto fino all’infinito, è di Udine”.
Un rammarico però ci sarà...“Rammarico a livello personale no: non ne lascio perché uno da tutto in campo e credo di averlo sempre fatto. A volte ci sono riuscito, a volte no è normale. Sportivamente invece la Uefa la potevamo vincere e questo è un grande rammarico. Ribaltare il risultato di Brema e poi gettarlo via: è stato davvero dura da digerire.In quel caso dovevamo essere più furbi”.
Di Natale- Del Piero: due campioni, anche se forse diversi caratterialmente: “Del Piero è semplicemente straordinario dentro e fuori del campo: mi ricorda Bernardone Corradi che non si tira mai indietro anche se hanno già fatto tanto in carriera”.
Domenica c’è il rischio di sbagliare spogliatoio? “Spero di non andare lungo e andare in quello giusto! L’emozione ci sarà sicuramente e appena avrò un giorno libero prometto che verrò a salutare tutti: Udine è la mia seconda casa”
Attualità: Udinese-Juve, partita tra squadra già in crisi? “L’Udinese ha subito due sconfitte, la prima non l’ho vista ma mi han detto che lo 0-0 era giusto. La seconda ha giocato molto bene e non meritava. Voglio ricordare ai tifosi che negli ultimi anni sempre tre risultati uguali a San Siro... Oramai è una costante e sta andando un po’ così, ma non è crisi. Noi dobbiamo rifarci. Sicuramente entrambe vorranno vincere, quello è fuori discussione: stavolta però dico Juve”
Altro pezzo di Friuli, infine, a Torino e Delneri: “Parlo spesso col mister del Friuli di come mi sono trovato, di come vivi da quelle parti. Lui racconta sempre che è di Aquleia, ne va fiero. E’ molto friulano, ti dice le cose in faccia. Tipico friulano direi!. Ma io mi sono affezionato al Friuli proprio per questo: meglio la sincerità di uno che ti dice in faccia sia il bene che il male che l’ipocrisia”